Voglio raccontarvi la mia avventura su come sono arrivata a creare il mio lievito madre o pasta madre.
Anni fa ci avevo provato ma non ne ero soddisfatta, infatti le svariate volte che ci provavo alla fine mi moriva e lo gettavo via ma la mia idea e desiderio di crearlo e adoperarlo per il mio pane, le mie focacce e altro, non mi dava pace, ho chiesto in giro come si facesse ma non ero felice del risultato ottenuto e tutto successe perché non sapevo molto sul lievito madre, fino a che circa tre mesi fa ho letto un bellissimo e completo libro illustrato ed esaudiente a mio parere, dal testo Pasta Madre scritto da Rita Monastero del sito LovelyCheffa che reputo una vera esperta sull’argomento, che con cura conserva e adopera per le sue preparazioni di panificazione il suo lievito che ha oltre 120 anni di vita , se ancora non la conoscete consiglio di guardare il video linkando alla voce presente in questo articolo in seguito agli ingredienti.
Il suo libro mi ha dato sicurezza, ora so che anche quando per me era da gettare via avrei potuto recuperarlo con maggiori conoscenze ed attenzioni che ho scoperto leggendo il suo libro.
Ecco la ricetta della mia”Caterina” (nome che ho dato alla mia pasta madre)
- 100 g farina Manitoba
- 50 g di acqua naturale (ho fatto macerare l’uva sultanina per circa 1 ora)
- 1 cucchiaino di olio di oliva extra vergine
- 1 cucchiaino di yogurt bianco Muller
- 1 cucchiaino di miele
Preparazione
- ho messo sul tavolo la farina a fontana
- al centro ho versato l’acqua filtrata per eliminare l’uva
- ho aggiunto miele, olio e yogurt
- ho iniziato ad impastare unendo l’acqua poca alla volta al centro
- impastato fino a formare un panetto omogeneo
- messo in un recipiente in vetro pulito e precedentemente spennellato di olio coperto con pellicola da cucina
- lasciato a temperatura ambiente
- rinfrescato dopo 48 ore (primo rinfresco iniziale dalla sua nascita)
In questo articolo descrivo solo la nascita del mio lievito per saperne di più iscrivetemi al mio sito o fatemi visita se desiderate sapere il continuo della mia avventura, vi abbraccio e a presto Rita 🙂
