Gnocco Fritto Originale Emiliano: La Ricetta Perfetta, Soffice e Gonfia
Se sei qui, sai già che il Gnocco Fritto non è una semplice pasta fritta: è una vera e propria istituzione culinaria emiliana, un inno alla gioia.
Per me, la vera magia del Gnocco Fritto ha un nome e un cognome: la nonna della mia amica emiliana. L’ho letteralmente obbligata a portarmi a casa sua per vedere esattamente come lo faceva.
Da quel giorno, ho capito che dimenticare le imitazioni unte o pesanti è possibile.
Il Gnocco Fritto, o “Crescentina fritta”, è un capolavoro di semplicità, ma nasconde i suoi trucchi.
L’errore che si fa più spesso è non dare la giusta importanza al riposo, ottenendo una pasta pesante che assorbe troppo olio.
Il segreto che ho imparato in quella cucina emiliana sta in due passaggi fondamentali:
Lo Strutto e l’Impasto: L’ingrediente originale, lo strutto, fa la differenza, ma soprattutto devi assicurarti che venga incorporato solo alla fine dell’impasto, poco alla volta, per ottenere una maglia glutinica liscia.
La Lunga Attesa: Devi rispettare la lievitazione lenta e curata e, se vuoi un risultato davvero leggero e digeribile, la maturazione in frigorifero (12-48 ore).
L’obiettivo? Un risultato finale che non assorbe olio, con quelle bolle dorate, croccanti all’esterno e vuote all’interno.
Ti assicuro che la soddisfazione di vedere quei rombi di pasta gonfiarsi magicamente è impagabile. Questa ricetta è il metodo fedele e perfezionato, accessibile a tutti.
Prepara un tagliere generoso di salumi tipici e formaggi freschi, e ringraziamo mentalmente la nonna: preparati, perché dopo l’assaggio, tutti i tuoi ospiti vorranno il suo numero di telefono per chiederle altre ricette!
- DifficoltàFacile
- CostoMolto economico
- Tempo di preparazione10 Minuti
- Tempo di riposo3 Ore
- Tempo di cottura30 Minuti
- PorzioniCIRCA 50 PEZZI
- CucinaItaliana
Ingredienti GNOCCO FRITTO ORIGINALE EMILIANO
Strumenti
Procedimento Passo Passo
1. La Prima Lievitazione: Creazione della Pastella
Iniziate prelevando 60 g di farina dal totale e mescolatela in una ciotola con il lievito secco (se usate il fresco, scioglietelo prima in 50-60 g di acqua tiepida) e lo zucchero.
Aggiungete 50-60 g di acqua (presa dal totale di 200 g) e mescolate bene fino a ottenere una pastella densa e omogenea.
Coprite con pellicola e lasciate lievitare a temperatura ambiente (se fa caldo) o in forno spento con la luce accesa (se fa freddo). Il panetto dovrà raddoppiare di volume e mostrare diverse bollicine in superficie. Ci vorrà circa 1 ora.
2. Impasto Finale e Incorporazione dello Strutto
Una volta che la pastella è lievitata, aggiungete la farina e l’acqua rimanenti.
Impastate energicamente (a mano o con una planetaria) fino a quando tutti i liquidi non saranno completamente assorbiti. Se l’impasto dovesse risultare troppo duro e ci sono ancora residui di farina, aggiungete un cucchiaio d’acqua alla volta per compattare.
Incorporate lo strutto morbido (o il grasso scelto) un pezzo alla volta. È fondamentale che ogni pezzo venga assorbito completamente prima di aggiungere il successivo.
L’impasto dovrà essere liscio e molto morbido. Solo alla fine, aggiungete il sale e impastate ancora per farlo assorbire uniformemente.
3. Seconda Lievitazione e Maturazione (Opzionale)
Formate una palla, praticate un taglio a croce sulla sommità e coprite con pellicola.
Lasciate lievitare in un luogo temperato (forno spento con luce accesa) per circa 2 ore, o fino a quando il panetto non avrà triplicato il suo volume.
Per un Gnocco Fritto più digeribile e profumato (maturazione): Terminate le due ore, rovesciate l’impasto, re-impastate leggermente a palla e lasciate maturare in frigorifero (in una ciotola coperta) per 12-48 ore. Prima di utilizzarlo, riportatelo a temperatura ambiente per 1-2 ore.
4. Stesura e Formazione dei Rommi
Spolverate il piano di lavoro con una spruzzata di farina e stendete l’impasto con il mattarello, dandogli la forma di un rettangolo. Lo spessore ideale è di circa 3 mm.
Tagliate delle strisce larghe circa 5 cm e poi ricavatene dei rombi affettandole in diagonale, con una lunghezza di circa 6-7 cm.
Il segreto: Mantenete la temperatura costante. Se non avete un termometro, sappiate che:
1 – Troppo caldo: il gnocco si scurisce subito, allontanate il pentolino dal fuoco per farlo raffreddare un po’.
2- Troppo freddo: il gnocco assorbe olio e risulterà pesante, aumentate subito la fiamma.
Immergete 1 o 2 pezzi alla volta. Attendete che lo gnocco si gonfi e giratelo. Sarà pronto in circa 1 minuto.
Scolatelo velocemente su carta assorbente e servite subito, caldissimo!
Note Ingredienti e Sostituzioni
Il Gnocco Fritto tradizionale emiliano esige pochi, ma precisi ingredienti.
Lo Strutto: È l’ingrediente che regala al gnocco la sua caratteristica morbidezza interna e la consistenza friabile. Se lo sostituite, il risultato sarà comunque buono, ma non identico all’originale.
Alternative allo Strutto:
Burro: Usatene 70 g. Fornisce un buon sapore e una consistenza accettabile.
Olio Extra Vergine d’Oliva (Olio EVO): Usatene 60-65 g (l’olio pesa meno dello strutto). Renderà l’impasto più “mediterraneo” e un po’ meno soffice.
La Farina: La combinazione di Farina 0 (di forza media) e Manitoba (farina forte, ricca di glutine) garantisce la struttura necessaria per le bolle in frittura. Se usate solo Farina 00, potreste aver bisogno di diminuire leggermente l’acqua.
Conservazione
Impasto Lievitato: L’impasto pronto per la stesura può essere conservato in frigo, ben coperto con pellicola, per 24-48 ore (maturazione). Ricordate di lasciarlo a temperatura ambiente per almeno 1-2 ore prima di stenderlo.
Gnocco Fritto Cotto: Il Gnocco Fritto va consumato appena fritto, ancora caldissimo. Una volta freddo, perde la sua croccantezza e leggerezza. Non è consigliabile conservarlo.
Alternative e Varianti della Ricetta
Gnocco Fritto Senza Strutto (Vegetariano): Sostituite i 70 g di strutto con 70 g di burro fuso e fatto raffreddare, oppure con 60-65 g di Olio EVO.
Gnocco Fritto al Latte: Sostituite circa metà dell’acqua (100 g) con 100 g di latte intero tiepido. Questo renderà l’impasto ancora più morbido e il sapore leggermente più dolce, perfetto per abbinamenti dolci (es. con la Nutella).
Versione Integrale: Sostituite 150 g di farina 0 con 150 g di farina integrale. Necessiterà di più acqua (aggiungere poco alla volta) e potrebbe lievitare più lentamente. Il risultato sarà più rustico.
Utilizzo e Abbinamenti Perfetti
Il Gnocco Fritto è l’emblema del comfort food e non ammette discussioni sul suo abbinamento principe:
Tagliere Emiliano: Servitelo caldissimo con i salumi tipici dell’Emilia-Romagna: Prosciutto Crudo di Parma o Modena, Salame Felino, Culatello e la Mortadella di Bologna tagliata a cubetti.
Formaggi: Si sposa divinamente con formaggi freschi o cremosi come lo Squacquerone di Romagna DOP, la Robola o semplicemente un buon Parmigiano Reggiano DOP.
Dolce: Una variante golosa è abbinarlo a creme spalmabili, come la Nutella o una marmellata di frutta.
Origini e Storia della Ricetta
Il Gnocco Fritto affonda le sue radici nella tradizione contadina dell’Emilia-Romagna, in particolare nelle province di Modena e Reggio Emilia. Nato dalla necessità di trasformare ingredienti semplici come farina, acqua e grassi animali (lo strutto era sempre disponibile dopo la macellazione del maiale) in un pasto sostanzioso. Originariamente veniva fritto nello strutto stesso, conferendogli un sapore ancora più intenso. Era il cibo povero, ideale per accompagnare i salumi pregiati della zona e renderli un piatto completo e saziante. Ancora oggi, è un rito che celebra la tradizione e la generosità della cucina emiliana, immancabile in ogni sagra e osteria.
Il Segreto per un Gnocco “a Bolle”: Questione di Forze!
Vi siete mai chiesti perché un Gnocco Fritto perfetto si gonfi tanto da creare una tasca vuota all’interno? Il segreto non è magia, ma chimica! Durante la lievitazione, i gas prodotti (anidride carbonica) restano intrappolati nella maglia glutinica robusta dell’impasto (rinforzata dal mix di farine). Quando l’impasto entra nell’olio bollente, l’umidità interna si trasforma istantaneamente in vapore e la rete di glutine, che è diventata elastica grazie al calore, permette a questo vapore di espandersi velocemente. Il risultato? Quella meravigliosa bolla sofficissima che aspetta solo di essere farcita con una fetta di Prosciutto!
FAQ (Domande e Risposte)
1. Perché il mio Gnocco Fritto non si gonfia?
Risposta: I motivi principali sono due: A) La temperatura dell’olio è troppo bassa (sotto i 170°C), quindi l’impasto cuoce lentamente e assorbe grasso senza gonfiarsi. B) La lievitazione non è stata sufficiente o l’impasto non era stato steso abbastanza sottile (deve essere circa 3 mm).
2. Posso usare solo farina 00?
Risposta: Sì, è possibile, ma la farina 00 ha una forza minore. Ti consiglio di usare una farina con una forza (W) di almeno 260. Altrimenti, aggiungi un piccolo pizzico in più di lievito e assicurati di non esagerare con l’acqua per non rendere l’impasto troppo debole.
3. È meglio friggere con olio o strutto?
Risposta: La ricetta originale emiliana prevede la frittura nello strutto, che regala un gusto più autentico e una frittura più asciutta (ha un punto di fumo molto alto). Se preferisci, l’olio di semi di arachidi o di girasole alto oleico sono ottime alternative. Scegli un olio con alto punto di fumo!
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