LA GRANDE BELLEZZA

Oggi non posso non parlare di “La grande bellezza”, non posso non essere felice per il cinema italiano che dopo anni ritorna alla ribalta mondiale.

E se ne parlo in questo blog che solitamente s’ interessa di ricette, è proprio  perché nel   film il cibo è un elemento ricorrente e se avete visto il film, sapete  cosa intendo: i ristoranti, i bocconcini di mozzarella consumati in piedi in giardino, il piatto di orecchiette con cime di rapa che galleggia nella fontana, una donna, rimasta ormai sola che siede al capo di una tavola triste, di una tristezza che solo l’opulenza può trasmettere,  il cliente arabo che mangia gli spaghetti con cucchiaio e forchetta,  la tavolata a cui siede il Cardinale Bellucci che  più che di anime, si interessa di conigli cucinati alla ligure,  il minestrone scaldato, piatto di conforto, offerto da un’amica a chi è perplesso, la buona focaccia con la scarola della “farabutta” che alla fine, forse ti comprende meglio di altri… e poi? Poi sopra a tutto: radici,  ne bastano 40 g per vivere una vita in santità!

la grande bellezza

 

 

 

 

 

 

E allora per festeggiare la vittoria di questo film che celebra Roma, la nostra vecchia signora, forse un po’ eccessiva ma irresistibile  vi propongo i mitici e ineguagliabili spaghetti all’amatriciana che ha preparato William, il mio compagno di corso di cucinaIMG_0015

Ma se vogliamo che questa ricetta originaria di Amatrice cittadina laziale sia veramente romana sostituiamo gli spaghetti ai bucatini che sono l’emblema della cucina popolare romana, William si è fatto arrivare appositamente dal luogo di produzione il pecorino e mi raccomando usate solo ed esclusivamente il guanciale e non ci andrebbe la cipolla anche se ormai molte versioni di questa ricetta la inseriscono tra gli ingredienti. Piatto povero che i pastori usavano prepararsi con i pochi ingredienti che avevano a disposizione, piatto fantastico, mentre ne scrivo mi viene l’acquolina in bocca!

 

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