7 minuti sul Salento e Silvestro Silvestori

Silvestro…. iniziare a scrivere su di lui non è facile. Da dove comincio? E’ una delle persone più colte ed eclettiche che io conosca. Un vulcano di idee e un passato interessantissimo…. Pensando a quando l’ho visto per la prima volta, la cosa che mi colpì di più è stato il suo accento americano: è nato nel Tennessee. E allora cosa ci fa a Lecce? Le sue origini sono in Italia e dopo aver esplorato il mondo, è tornato qui. Con uno sguardo diverso da chi abita abitualmente in Salento, è riuscito a carpire il tesoro di tradizioni, sapori, profumi e colori che forse qualcuno non nota più perché ci è abituato.

Plurilaureato, sommellier e cuoco Silvestro ha esplorato studiato e approfondito quello che aveva appreso tra le mura domestiche e insito nel suo DNA. Forgiato da esperienze lavorative di tutti i tipi ha deciso di aprire una scuola di cucina salentina stupefacente che ha riscosso l’interesse internazionale e attirato giornalisti e tv di tutto il mondo…. danese, americana, belga e perfino cinese!

Ma torniamo alle mie sensazioni. Quando andai a Lecce per la prima volta per imparare qualcosa in più sulla cucina salentina, mi venne a prendere alla stazione e poi a piedi andammo a casa sua.

Quella splendida città barocca acquista un aspetto fiabesco con la luce del tramonto e i gargoyles dei suoi palazzi nella tipica pietra leccese, sembrava ci guardassero attraversare le strade del centro. Giunti alla scuola, restai basita dalla miriadi di colori e da tutte le curiosità che Silvestro ha collezionato in anni di accurato lavoro. Una parete del salotto è coperta dai tipici piatti salentini…rigorosamente autentici e antichi, in cucina sono raccolti tutti gli strumenti più strani e antichi reperiti in mercatini o a casa di nonne generose. Una parete sopra al lavello è stata promossa a mostra di scolapasta metallici di tutte le dimensioni e tutti i colori. Tutto è a vista e multicolore. Il soffitto della cucina è percorso da fili dove sono appesi mazzi di peperoncino, origano e altre erbe raccolte nei campi limitrofi. Sembra tutto casuale come in una vecchia masseria salentina, quasi un tuffo nel passato ma ti accorgi che è tutto accurato e studiatissimo fin nei minimi particolari. Tutto forgiato nella mente di Silvestro, owner della scuola The awaiting table.

Quando vennero gli altri allievi, mi resi conto che erano tutti anglofoni e si parlava unicamente in inglese. Per fortuna, lo capisco bene anche se parlare mi rimane più difficile. Ho imparato a fare le orecchiette… ciciri e tria… e tante altre cose.

Le sue lezioni sono speciali e cercano di far capire la vita di tutti i giorni dei salentini, dal caffè, a fare la spesa al mercato presentando tutti i vari personaggi come il pescivendolo, il macellaio, il panettiere…. Ma non ultime si preparano il pane, le conserve di lampascioni e la passata di pomodoro.

Sono andata da lui altre volte e ho incontrato giornalisti del New York Times e tante altre persone interessanti. Ho imparato anche molto sul vino… o meglio il poco che so, me lo ha insegnato Silvestro: ho seguito le sue degustazioni con molto interesse.

Da sei anni, Silvestro dedica un mese per fare un viaggio in bicicletta che parte da Lecce e arriva fino a Marsala per scoprire vigneti e fattorie di tutto il sud e credo sia una delle persone che conosce meglio quelle terre. Non smette mai di studiare ed imparare…. sa fare il pane, il vino, la pasta, scrive i libri, pubblica articoli in diversi stati…. insomma è un affabulatore e sentirlo parlare e seguirlo anche se da lontano, è un vero piacere. Silvestro è un vero tesoro per la diffusione e la preservazione della tradizione del sud Italia e in particolar modo del Salento.

Spero di avervi incuriosito e che vorrete vedere le foto e i video che vi allego.

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