Il pane armeno, un vera scoperta

Ormai conoscete bene il mio debole per la cucina etnica, inutile dire che quando faccio una nuova scoperta, prendo appunti con cura e mi precipito subito al lavoro per renderla disponibile su Giallozafferano!
Pane-armeno-vert Durante un viaggio a Israele, mi è capitato di assaggiare questo pane sottile dalla consistenza elastica ma al tempo stesso croccante, condito semplicemente con semi di sesamo o di papavero.
Mi sono incuriosita -avevate dubbi?- e una volta tornata a casa mi sono messa alla ricerca di informazioni più precise. Ho scoperto che si utilizza una farina forte, che contenga almeno l’11% di proteine perchè l’impasto raggiunga la corretta elasticità e che non serve il lievito. Poi ho dato un’impronta casalinga alla ricetta originale.
Sì, perchè il “Lavash” si cuoce nelle pareti dei “tonir”, i tipici forni circolari a terra e il suo impasto viene maneggiato con movimenti che ormai le donne armene si tramandano da secoli.
Ciò che più mi ha divertito della lavorazione di questo impasto è stato l’uso del dorso delle mani per evitare di bucarlo, un po’ come si fa
con l’impasto della pizza, avete presente? A Giallozafferano abbiamo preso questo passaggio sul serio e per ottenere una sfoglia più sottile, ho assoldato anche qualche redattrice. Immaginatevi cinque persone in cerchio, che lavorano l’impasto del pane armeno con i dorsi delle loro mani fino a raggiungere misure spropositate!
Il rischio che si creino dei fori nella sfoglia è alto, ma niente paura, basta ripiegare i lembi uno sopra l’altro per eliminarli. Inoltre il pane armeno deve essere cotto su una leccarda già calda per raggiungere la sua tipica consistenza. Per quanto riguarda i condimenti, sbizzarritevi: semi di sesamo, semi di papavero, spolverizzato con della paprika dolce o cumino oppure, se siete golosi come me, arricchitelo con fettine di cipolla di Tropea.
Una volta cotto, spezzatelo e servitelo come finger food oppure accompagnatelo ad un secondo saporito. A Giallo ogni momento era buono per spizzicarne un pezzo!
Secondo voi ne è avanzato un po’? Io scommetto che andrà a ruba anche a casa vostra, intanto leggete la ricetta QUI ( http://ricette.giallozafferano.it/Pane-armeno.html) e scoprite i passaggi per realizzarlo!

Pubblicato da Sonia Peronaci

Innamorata della cucina in tutte le sue forme, ho fatto di questa passione un lavoro creando GialloZafferano, ho condotto una trasmissione su Fox-Life e ogni tanto mi diverto a pubblicare dei libri di cucina. Nella mia vita, 3 figlie, un compagno, 2 simpaticissimi e rumorosissimi pincher, oltre a una ventina di ragazzi in redazione a Giallozafferano.

21 Risposte a “Il pane armeno, un vera scoperta”

  1. Somiglia molto al nostro pane carasau …con olio si chiama guttiau buonissimo. Questi sono i miei culurgiones sempre della nostra amata terra Sarda

  2. lo fanno ance in Iraq! è il classico pane degli antichi! l’ho visto anche in Siria e Giordania! praticamente tutta la mezza-luna ha il pane piatto!

  3. Ciao Sonia grazie per la ricetta,l’ho fatto qualche giorno prima e vorrei sapere quanto tempo puo essere conservato.E venuto buonissimo sottile e croccante. Vasso.

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