A ogni fritto la sua pastella!

Se Giallozafferano avesse una carta d’identità, saprei benissimo cosa ci sarebbe scritto nel campo “segni particolari”: patito di dolci e…fritto-dipendente! Dovete sapere che ci sono dei giorni in cui friggiamo così tanto che, a fine giornata, sembriamo tutti quanti (ragazzi della redazione compresi) delle frittelle con le gambe. Io mi muovo in scooter o in macchina, ma immaginatevi come può essere il ritorno a casa dei ragazzi con i mezzi pubblici…Il giorno dopo, di solito, si disputa una gara tra chi ha collezionato più sguardi e occhiate storte. Friggere, però, è bello e dà tante soddisfazioni, soprattutto quando la pastella è ottima, perché, alla fine, il segreto di un buon fritto è nascosto proprio lì. Il punto è che non ne esiste una sola, anzi. A me piace inventarne sempre di nuove, perciò qui ve ne propongo quattro diverse in base al risultato che volete ottenere

Tempura mod

  • Classica: questa è la pastella tradizionale a cui siamo più abituati, quella che ricopre completamente l’ingrediente, lasciando intravedere solo la forma. Bastano solo uova, latte, farina e sale, ma il segreto per realizzare una pastella spugnosa, morbida e corposa è…montare gli albumi a neve e aggiungerli delicatamente al resto dell’impasto! È una pastella perfetta per friggere verdure dal sapore delicato!

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  • Croccante e leggera: per ottenere una pastella così, bisogna agire con…freddezza! Intendo dire che è necessario lavorare gli ingredienti al freddo, per questo dovete munirvi di una ciotola piena di cubetti di ghiaccio. All’interno di questa basta posizionare un’altra ciotola e mescolare la farina setacciata e il tuorlo d’uovo con…niente meno che l’acqua gassata ghiacciata (Esagerate e provate con la birra!) Non spaventatevi se: il composto risulterà troppo liquido e se presenterà dei grumi 😉 Una volta gettati gli ingredienti nell’olio bollente, lo sbalzo termico creerà una copertura croccante e sottile. Un esempio su tutti? Date un’occhiata al tempura

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  • Avvolgente e speziata: c’è un modo, oltre all’aggiunta degli albumi montati, per creare una pastella spessa e al tempo stesso croccante. Il trucco sta nell’aggiungere del lievito di birra al composto di farina, latte e tuorlo. Dopo averla fatta riposare, noterete i tipici puntini dovuti alla lievitazione e la corposità maggiore, a quel punto preparatevi a friggere! Io, però, non riesco a rinunciare alla morbidezza, quindi mi piace usare anche un mix di farina 00 e farina di mais. Se poi, come me, siete sempre alla ricerca di quel tocco di sapore in più, vi consiglio di lanciarvi su aromi e spezie! Che ne dite di aromatizzare la pastella con un pizzico di paprika, oppure dell’erba cipollina, del prezzemolo tritato, del coriandolo…? Per vedere che effetto fa, pregustate il fish and chips

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  • Dolce e morbida: fino ad ora mi sono occupata delle pastelle per gli sfizi salati, ma, tranquilli, non mi sono dimenticata dei dolci. Anche in questo caso, potete scatenare la vostra fantasia con varie sostituzioni. Infatti potete sbattere i tuorli con del latte oppure dell’acqua, se volete stare leggeri. Non dimenticatevi mai un pizzico di sale, per creare quel contrasto agrodolce irresistibile e se, poi volete profumarla, perché non aggiungere i semi di una bacca di vaniglia? Quando voglio ottenere un risultato ancora più soffice, mi affido al caro vecchio lievito! Qui trovate un’idea…

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Ricordatevi che il compito principale della pastella è quello di creare una crosta tra l’olio bollente e l’ingrediente, in modo da cuocere quest’ultimo conservandone ed esaltandone tutto il sapore. Per questo è importante che sia ben fatta, di conseguenza attivate il vostro campanello d’allarme culinario se vi trovate di fronte un fritto troppo unto e poco croccante! Ora veniamo all’olio, perchè è il secondo elemento da tenere d’occhio oltre alla qualità della pastella. Eliminate la frittura a filo e optate per quella ad immersione e scegliete un olio con un alto punto di fumo, come ad esempio l’olio di semi, che spesso scelgo perchè mi garantisce una frittura dal sapore leggero. Se poi volete essere pignoli, munitevi di un bel termometro per alimenti e assicuratevi che la temperatura non superi i 180°, altrimenti comincerà a fumare!

Il fantastico mondo delle pastelle per fritti è davvero sconfinato: è stata una vera lotta riuscire a raggrupparne solo quattro. Ne esistono altre varianti, a volte più semplici a volte più sostanziose, quelle più saporite e quelle più fantasiose. Perché non mi raccontate le vostre versioni? Sono proprio curiosa!

Firma pera

Pubblicato da Sonia Peronaci

Innamorata della cucina in tutte le sue forme, ho fatto di questa passione un lavoro creando GialloZafferano, ho condotto una trasmissione su Fox-Life e ogni tanto mi diverto a pubblicare dei libri di cucina. Nella mia vita, 3 figlie, un compagno, 2 simpaticissimi e rumorosissimi pincher, oltre a una ventina di ragazzi in redazione a Giallozafferano.

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