Sapevate che la cucina può incontrare l’arte? Il cibo, infatti, è sempre stato fonte di ispirazione per molti poeti e scrittori. A titolo di esempio, vi è la Bibbia. Lo stesso Cristo si riunisce spesso a tavola con i suoi discepoli o con altre persone, tant’è che da alcuni suoi avversari è indicato come mangione e beone.
Altri scrittori, come Parini e Neruda, parlano di cibo nelle loro opere, così come Eduardo De Filippo, che dedica un poema al ragù dal titolo O rraù. Anche Gianni Rodari, scrittore amato dai più piccoli, ha scritto una poesia su Il pane.
Oggi vi propongo una breve poesia in rima sulle specialità calabresi: le delizie calabresi. Una vera e propria armonia di suoni. Ringrazio l’autore, Ferdinando Vigna, che l’ha scritta.
Ferdinando Vigna, classe 1936, è un poeta calabrese, che sin da giovane scrive in versi. Il suo stile si basa su quartine scritte a rima baciata. Ha scritto più di cento poesie, che coprono diversi temi: dai problemi della società a liriche a carattere religioso. La maggior parte delle sue poesie è scritta in vernacolo calabrese, ma non sono rari i casi in cui scrive anche in italiano.
Le delizie calabresi
Il mangiare del mio paese
è il tipico prodotto calabrese
fatto di gusti assai prelibati
tramandato dai nostri antenati.
Specialmente gli affettati
di salsiccia e soppressata,
il guanciale affumicato
è la gioia del palato.
La torta più pregiata
come dolce è la pitta ‘mpigliata
ricca di tante specialità
e solo in Calabria c’è questa bontà.
Il vino del Savuto
è quello più bevuto
il Cirò per tradizione
ti rende allegro in ogni azione
La Calabria arricchisce la tradizione
senza ricorrere a sofisticazione
se mangia sano come in passato
l’uomo di oggi è già fortunato
Auguriamoci che in futuro
il nutrimento sia sano e puro
questo cibo è prelibato
tanto amato e desiderato.