VIOLETTA SELVATICA

La violetta selvatica , preannuncia l’arrivo della primavera. Nota fin dai tempi remoti e’ l’alleata della bellezza e del benessere.

Ricca di principi attivi tra le quali : acido salicilico, vitamina c , rutina e mucillagini ne trova largo impiego nella fitoterapia per : lenire cefalee, contrastare sintomi da raffreddamento, rinforzare vasi capillari e migliorare il microcircolo cutaneo.

La violetta e’ un ottimo mucolitico , in grado di espellere il catarro dai bronchi , aprendo le vie aeree superiori.

La tisana di violetta predispone a dolci sogni , grazie alla sua azione rassenerante.

A livello cosmetico si utilizza per lenire dermatosi, eczemi e scottature solari, ma soprattutto per dare sollievo a pelliparticolarmente sensibili.

Il suo aroma inconfondibile ha stimolato la fantasia di poeti e scrittori che ne hanno decantato le sue note aromatiche fin dagli antichi greci.

La violetta nel mondo dei profumieri

I primi a distillare l’olio essenziale di violetta furono gli arabi,decantandone le proprieta’ di dare sollievo allo spirito e di rendere piu’ forte il cuore.

Durante i secoli scorsi , il profumo di violetta era di moda in molti paesi come francia italia ed Inghilterra.

Si utilizzano sia  foglie e fiori della violetta per ricavare l’olio essenziale.

L’olio essenziale ricavato dalle foglie , di colore verde ha un’aroma forte e pungente deciso, mentre quello ricavato dai fiori ha un colore giallo verde con una nota floreale e dolce.

Nell’industria profumiera e’ utilizzata l’assoluta di violetta , poiche’ il suo aroma arrotondare note floreali o legnose.

Nei profumi il suo aroma apporta un tocco romantico.

Il profumo delle foglie è diverso dal profumo dei fiori.
Il fiore ha un profumo legnoso floreale, dovuto agli iononi (le molecole odorose del fiore).


Nelle creazioni moderne, la rappresentazione olfattiva della violetta si ottiene attraverso l’impiego di molecole di sintesi dette iononi (dal greco ion, violetta) scoperte nel 1893 dai chimici tedeschi Tiemann e Krüger, per infondere il delicato profumo discreto, elegante e con un aggraziato tocco retrò.


MITI E LEGGENDE DELLA VIOLETTA

Nell’antica Grecia

Si nara che una bellissima ninfa di nome Io era l’amante segreta di Zeus e per nasconderla dalle ire della moglie Era la trasformo in una mucca bianca…Ma la ninfa non era abituata anutrirsi come una mucca e pertanto era un dolore doversi cibare di erba.

Fu cosi’ che zeus trasformo le lacrime della ninfa in dolci violette che solo la ninfa poteva mangiare.

Per  la citta’ di atene , il fiore della violetta era di grande importanza poiche ‘ rappresentava la fondazione della citta.

Narrando che Ion il leggendario fondatore di Atene fu accolto dalle ninfe acquatiche che gli donanoro le viole come simbolo di buon augurio

La leggenda inglese

C’era una volta…re frost , un uomo molto solo in un grande palazzo fatto di ghiaccio e senza vita.Un giorno re frost manda a cercare un a ragazza che potesse portargli felicita’ e calore.

I cortigiano , portarono al re frost una vergine ,timida e gentile di nome Violet .Il re venne subito ammaliato dalla ragazza che se ne innamoro’, promettendo ai suoi sudditi che gli inverni sarebbero stati piu’ miti e piu’ dolci.

Violrt proì , voleva rivedere il suo popolo cosi’ chiese al re di farvi ritorno.

Re frost acconsenti’ ma solo a patto che si presentasse al suo popolo sotto forma di fiore violetta e anticipando la primavera , tornando poi da lui per il resto dell’anno

La violetta simbolo della citta’ di Tolosa

Si narra che a portare in città la violetta di Tolosa sia stato un soldato dell’esercito di Napoleone III che, di ritorno dall’Italia, volle farne dono alla sua amata.

Oggi, il fiore dall’inconfondibile colore è il simbolo della città francese, ed e’  un ingrediente base impiegato per ogni tipo di prodotto, dalle saponette profumate alle confetture.

L violetta che cresce nella citta’ di Tolosa rappresenta una varietà rara.

La sua storia e risale al XIX secolo quando un gruppo di contadini iniziò a coltivarla nella zona verde a Nord della città.

 Col passare del tempo, la coltura di questo piccole fiore si diffuse tanto da esportarlo dapprima in Francia, poi in tutta Europa e persino in Russia, ricavandone un’insperata fonte di reddito. Ben presto, la violetta fu impiegata per realizzare profumi, liquori e zucchero cristallizzato per la preparazione di dolci.

La violetta di Parma

Fu Maria Luigia d’asburgo che amava questo fiore per il suo color viola acceso e per il profumo a far conoscere il profumo derivato dalla violetta di Parma.

Nella sua corrispondenza sostituiva la propria firma con un disegno di una violetta. La violetta di Parma era anche ricamato sui suoi abiti, era raffigurato in oggetti di uso quotidiano come piatti .  La duchessa stessa coltivava le violette nella sua residenza di Colorno dove si fece costruire un apposito orto botanico.

Maria Luigia conosceva già questo fiore prima di arrivare a Parma e di acquisirne il ducato.

Divenuta Duchessa di Parma volle l’esclusiva del profumo di violetta di Parma , facendola produrre solo per lei.


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