Antiche pesche bianche di Mogliano Veneto

Pesche bianche di Mogliano Veneto ORTAGGI CHE PASSIONE by Sara

Le pesche bianche di Mogliano Veneto (l’oro bianco de Mojan o le antiche pesche di Mogliano) sono un frutto antico, un prodotto tipico del trevigiano che negli ultimi anni grazie alla collaborazione di varie associazioni è stato recuperato nella biodiversità della frutticoltura veneta.


Speciale sulle #pesche bianche di Mogliano Veneto per la rubrica di #3veneteincucina. Sempre per “3 venete in cucina”, Paola ha preparato la Galette alle pesche e Cristina ci parla di Mogliano Veneto.

STORIA delle antiche pesche bianche di Mogliano Veneto

Fonti:  Tesi di Laurea di Renato Trabucco  – Note sulle pesche di Mogliano Veneto di Luca Cecchin

Le prime notizie sulle antiche pesche di Mogliano sono riconducibili al 1870 quando questa delicata pesca bianca è stata ricavata da ibridi naturali di varietà locali nate spontaneamente.

Nel 1884

iniziarono le prime coltivazioni “semi-industriali” presso alcune famiglie. Negli anni successivi la cultura si diffuse sempre più nei mercati sia regionali che nazionali.

Il riconoscimento ufficiale alle pesche bianche di Mojan si ebbe dal mercato di Vienna che per primo valorizzò il buon prodotto moglianese. Questo tipo di pianta si diffuse rapidamente anche nei comuni limitrofi come: Casale, Casier, Maerne, Mestre, Noale, Preganziol, Quinto di Treviso e Zero Branco; oltre ad altre zone del padovano, trevigiano e veneziano.

Venivano coltivate con i metodi tradizionali su terreni fertili e sciolti, raccolte a mano da fine giugno alla prima decade di settembre in base alla varietà. Il punto di raccolta era la cooperativa agricola APO (Associazione Produttori Ortofrutticoli) che si trova nei pressi della stazione dei treni di Mogliano Veneto.

Con la prima guerra mondiale

ci fu un calo di produzione per l’assenza di manodopera e l’esportazione all’estero era praticamente inesistente. Terminata la guerra, ripresero i commerci e le coltivazioni furono intensificate.

Dal 1922

nel territorio moglianese, iniziarono le importazioni di varietà americane, e nel 1927 si introdussero anche le varietà di pesca veronese. Si cercò di incentivare la coltivazione di varietà precoci e tardive per soddisfare le richieste del mercato.

Causa la pessima gestione del sistema di peschicoltura locale, in questi anni prese piede una vera e propria fase industriale legata alle pesche, non solo autoctone. L’introduzione di varietà straniere aiutò sicuramente l’economia, ma ha determinato la sostituzione di alcune varietà locali con altre di qualità merceologica e conservabilità migliore.

L’anno 1933

fu l’anno d’oro per la produzione, si raggiunse la massima quantità prodotta e superficie utilizzata. Invece, negli anni successivi, inizio un periodo duro in cui la tecnica diventò difficile ed economicamente non remunerativa (emersero problemi: climatici, fitopatologici e legati all’alta produzione di agosto).

Il 1935

fu un anno pessimo per il clima e le malattie, e in seguito a questo alcuni agricoltori iniziarono ad abbandonarne la coltivazione. Anche la regolamentazione del mercato penalizzò la produzione moglianese. Fortunatamente, alcune varietà agostane: Carrari e Lavaroni furono riconfermate per il loro buon nome. Si riprogrammò quindi la raccolta merceologicamente migliore e più omogenea.

Nel 1936

ci fu un altro anno duro per lo sfortunato clima dell’autunno del 1935 e della primavera del 1936, causando la moria di diverse piante di pesco. Nel 1937 proseguirono gli effetti negativi e continuarono gli estirpi dei peschi.

Nel 1937

l’Ispettorato Agrario di Treviso svolse una propaganda per reimpiantare i peschi. Il numero delle varietà si ridusse a 10 e si persero molte specie locali.

Nel 1947

il mercato era prevalentemente interno.

La loro diffusione nell’economia locale e nel nord Europa (Austria, Germania, Francia, Russia, Svizzera...) terminò negli anni ’60 con il miracolo economico italiano che spostò i lavoratori dall’agricoltura all’industria.

Nel 2010

il Censimento Generale dell’Agricoltura testimonia la scomparsa della peschicoltura a Mogliano Veneto.

Dal 2011 – 2012

grazie ad un progetto di recupero e salvaguardia dell’Associazione “Terre Venete” (che si è impegnata al recupero del patrimonio genetico in pericolo di estinzione, attraverso l’operato di Claudine Danis) e poi con l’aiuto di “Veneto Agricoltura” è stato depositato un marchio e sono state segnalate nell’elenco nazionale dei Prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) come antiche pesche di Mogliano Veneto e sono salite sull’Arca del Gusto di Slow food.

Il 5 agosto 2016

è stata presentata presso il Municipio di Mogliano Veneto una prima produzione rappresentativa delle antiche pesche. Rimangono purtroppo i problemi che anche la cooperativa ha dovuto affrontare nel passato. Alcune varietà hanno una pezzatura troppo piccola per le richieste dei mercati moderni, sono molto delicate e la loro conservabilità è assai limitata.

Gli agricoltori che stanno portando avanti la loro produzione sono: l’azienda agricola Checchin Luca, l’azienda ortofrutticola Gatti, l’azienda agricola Agritech di Giusto & C., l’azienda agricola Spigariol Tiziano…

CURIOSITA’

Nel 1948 con queste dolcissime pesche, Giuseppe Cipriani dell’Harry’s Bar di Venezia realizzò il suo primo cocktail “Bellini”, i preziosi perseghi* gli arrivavano comodamente con il collegamento ferroviario Venezia – Mogliano Veneto.

*alcune fonti riferiscono che venissero utilizzate pesche bianche del veronese

Il 26 luglio 2017

grazie: alla “Farmacia alla Marca”, alla collaborazione con “Slow Food di Treviso” e ad alcuni produttori locali delle antiche Pesche è stata organizzata la serata “Il gusto delle pesche“. Ospiti d’onore: il prof. Danilo Gasparini (insegnante di Storia dell’Agricoltura e Storia dell’alimentazione presso l’Università di Padova) e Arrigo Cipriani che ha raccontato la storia del leggendario “BELLINI” (uno dei cocktail italiani più famosi) che nei primi anni di produzione, prevedeva l’utilizzo della purea di pesche bianche provenienti proprio dal territorio moglianese.

26/07/2017 FOTO di Vanessa Zanchi
(da sinistra a destra): Checchin Luca (agricoltore), Gino Bortoletto (Slow Food Treviso), Tiziano Spigariol (scrittore e “contadino per passione”), Liviano Giusto (agricoltore e imprenditore), Arrigo Cipriani e il prof. Danilo Gasparini (Università di Padova).

Ricetta del cocktail BELLINI

  • 100 ml di Prosecco
  • 50 g di polpa di pesca bianca (ben matura)

la porzione ad occhio è: 1/3 pesca e 2/3 prosecco

Dentro ad un colino schiacciare con un cucchiaino (non frullare)* le fette di polpa matura. Versare il nettare ottenuto in un flute ed aggiungere il Prosecco, mescolare poco e molto delicatamente per evitare che il vino perda troppo gas. Non aggiungere ghiaccio.

Servire subito (questo drink si ossida velocemente).

*in alternativa utilizzare l’estrattore

antiche Pesche bianche di Mogliano Veneto
varietà Carraro

CARATTERISTICHE

Il frutto ottenuto è particolarmente apprezzato per: il profumo, la succosità, il sapore dolce, la polpa delicata e fondente, il gusto un po’ selvatico. La buccia è pelosa, con sfumature e tinte brillanti screziate che vanno dal bianco fino al rosso violaceo. La pasta è bianca e al suo interno può presentare delle striature rosse. Il nocciolo è rosso scuro. La forma è irregolare, e in alcune tipologie è appuntita, schiacciata.

La MATURAZIONE e il periodo migliore per la raccolta va: da fine luglio a fine agosto.

La raccolta delle storiche pesche a Mogliano Veneto
Le antiche pesche bianche di Mogliano Veneto

Queste sono le varietà delle storiche pesche:

“Ad oggi esiste una sostanziale difficoltà nel riconoscimento delle varietà, in quanto il prelievo del materiale d’innesto è stato effettuato su piante madri il cui nome della varietà è stato attribuito per memoria storica dei proprietari stessi, cosa che può causare errori anche grossolani”

Bortolini

  • MATURA da metà a fine agosto
  • dimensioni grandi
  • FORMA sferica con cavità peduncolare discretamente ampia
  • POLPA bianca e soda, saporita e profumata
  • BUCCIA rosa carico verso il sole, vellutata

Brancia

  • MATURA da fine agosto a inizio settembre
  • dimensioni grandi
  • FORMA rotonda disuguale leggermente appuntita con labbro lungo al solco
  • POLPA bianca e venata di rosso vicina al nocciolo, consistenza soda, squisita e profumata
  • BUCCIA rosso vivo verso il sole, per il resto giallo – verdognola, vellutata e pubescente

Carbonesi

  • MATURA verso fine luglio
  • dimensione media
  • FORMA appuntita – schiacciata
  • POLPA bianca e sanguigna sotto la buccia, saporita e profumata
  • BUCCIA rossa e vellutata

Carraro

  • MATURA nei giorni centrali di agosto
  • dimensione media
  • FORMA sferica disuguale leggermente allungata e appuntita, apice leggermente rientrante
  • POLPA bianca e leggermente sanguigna sotto la buccia, consistenza soda, molto saporita e profumata
  • BUCCIA rosso paonazzo e vellutata

Lavarone

(o Lavaro)

  • MATURA a inizio agosto
  • dimensioni medio – grandi
  • FORMA disuguale leggermente appuntita – schiacciata e labbro sporgente caratteristico
  • POLPA bianca, molto profumata e saporitissima
  • BUCCIA finemente vellutata con colorazione rosso vinaccio su quasi tutta la superficie

Lorenzini

(o Boccio)

  • MATURA da metà a fine agosto
  • dimensione media
  • FORMA sferica leggermente appuntita
  • POLPA bianco- verdognola e soda, profumata e dal buon sapore
  • BUCCIA pelosa a tratti verde

Maddalena

  • MATURA da metà a fine luglio
  • dimensione media
  • Consistenza liquescente

Sampieri

  • MATURA a fine giugno
  • dimensione media
  • FORMA sferica
  • POLPA bianca e soda, saporita
  • BUCCIA rossa vivace tendente al violaceo e vellutata
  •  

Settembrini

(o Vittorio Veneto)

  • MATURAZIONE tardiva
  • dimensione media
  • FORMA sferica un po’ allungata
  • POLPA bianca e fondente, dolce e profumata
  • BUCCIA rosso vinato verso il sole
Mogliano_Veneto-Stemma-comune-con-pesche-bianche

Nel Gonfalone – Stemma del Comune di Mogliano Veneto si possono vedere a destra, uscire da una cornucopia (vaso a forma di corno che rappresenta l’abbondanza e la prosperità), tre autoctone pesche bianche in mezzo alle spighe.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Sara Grissino

Cuoca green, seguo la stagionalità degli alimenti nella preparazione dei miei piatti. Amo conoscere, sperimentare in cucina i prodotti della campagna e non solo. Solare, mi piace stare in mezzo alla gente, condividere emozioni ed imparare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *