Pizza col cornicione a lunga lievitazione

Pizza col cornicione a lunga lievitazione

pizza col cornicione
pizza col cornicione

Pizza col cornicione a lunga lievitazione

Ingredienti per 11 panetti da 200 gr ciascuno e uno da 400 gr:

  • 1,300 kg di farina forte W 260
  • 100 gr di semola integrale di grano duro (o semola normale)
  • 200 gr di farina di grano tenero tipo 1
  • 1,100 kg di acqua
  • 3 gr di lievito di birra fresco
  • 15 gr di sale fino
  • 1 filo d’olio d’oliva
  • 4 gr circa di malto

Preparazione:

Chi mi segue, sa che adoro i lievitati (soprattutto salati) e quindi conosce le mie innumerevoli prove per fare sempre il miglior pane e la migliore pizza: questa è degna di essere postata perchè l’impasto è leggerissimo e digeribilissimo, anche se, lo ammetto, per arrivare a questo risultato ci sono degli accorgimenti da rispettare a partire dai tempi, dalle farine (fondamentale) e dalla lavorazione dell’impasto.

Io per la prima volta ho voluto provare la farina W 260 adatta alle lunghe lievitazioni e ad impasti molto idratati; poi la semola per me non deve mancare mai perchè, secondo la mia opinione, dà consistenza all’impasto; poi ho voluto unirvi anche la farina di grano tenero di tipo 1 che è diversa dalla solita farina raffinata di grano tenero 00. Se non doveste disporre di tutte e tre le farine, posso consigliarvi di fare 1,500 di W 260 e 100 di semola.

Un’ultima cosa è che, se volete ottenere questo risultato, dovete cominciare circa 24 ore prima di mangiarla. Però vi assicuro che la preparazione è meno ostica di quegli impasti che richiedono 72 ore o si deve pirlare sempre o fare pieghe ogni ora. Con questa procedura io ho ottenuto la pizza col cornicione gonfio, leggero e soffice e ben alveolato proprio come quella della pizzeria…e a volte anche meglio! 😉

Per preparare la nostra pizza col cornicione allora, incominciamo col prepare un poolish mettendo nella planetaria con foglia 500 gr della dose di farina W 260 con i 3 gr di lievito di birra, i 4 di malto d’orzo (per me ormai indispensabile perchè dà la spinta giusta alla pasta durante lievitazione e cottura, ma se proprio non lo trovate,,,pazienza…usate del miele) e ben 400 gr della dose d’acqua. Amalgamate per un paio di minuti ad ottenere un composto mollo che pellicolato lascerete lievitare 3/4 ore fuori dal frigo. Il mio, dopo la prima ora, stava gonfiando parecchio (evidentemente non faceva freddo) e l’ho messo in frigo dove ha continuato a lievitare anche se più lentamente.

Passate queste orette, ho aggiunto all’impasto gli altri 700 gr di acqua restanti, gli 800 gr restanti di farina W 260, la semola e la farina di tipo 1 (tutte farine comunque ormai facilmente reperibili negli ipermercati forniti) ed impastate col gancio; unite il filo d’olio e il sale. Impastate fino ad incordatura.

L’impasto risulta molto molle ed idratato, infatti io ho oleato il piano e versatoci l’impasto; mi sono oleata le mani e ho portato verso l’interno ogni lembo dell’impasto; l’ho adagiato poi al contrario con la faccia liscia verso l’alto in una ciotola molto capiente oleata e ho fatto partire la lievitazione a temperatura ambiente; appena un pò più gonfio, ho ripiegato ancora verso l’interno e coperto col coperchio del contenitore di plastica e lasciato riposare tutta la notte in frigo; l’aspetto l’indomani mattino è stato questo: bello gonfio e ricco di bolle (che sono sempre un buon segno).

impasto dopo la lievitazione
impasto dopo la lievitazione

Fatene allora 11 panetti da 200 gr circa (a me così sono venute delle baby pizze) e uno di 400 gr per quella più grande: così almeno ho fatto io, ma voi potete fargli tutti da 200 o tutti da 400 gr. Pirlateli, cioè con l’aiuto della farina fatene delle palline che chiuderete bene sotto e lasciate lievitare (io dentro una saletta infarinata con coperchio) anche sopra un canovaccio infarinato e coperti per un’altra ora e mezzo o due. Quando avranno raddoppiato di volume e ne proverete a stendere uno con le dita (a mò di pizzaiolo), il risultato “bolloso” sarà questo:

stesura panetto
stesura panetto

Allargatelo dal centro verso l’esterno con delicatezza e lasciate almeno 1 cm di cornice che non dovete schiacciare. Conditele ed infornate a forno molto alto fino a cottura ultimata. Io ho usato un forno a legna, quindi ho portato la temperatura a 280 gradi circa e, quando le faccio col forno elettrico di casa, metto a riscaldare il forno a 230/250 gradi con la pietra refrattaria sul ripiano basso e faccio arrivare a temperatura. Poi vi adagio sopra la pizza con carta forno e simulo così la cottura nel forno a legna.

pizza col cornicione
pizza col cornicione
pizza col cornicione
pizza col cornicione
pizza col cornicione
pizza col cornicione
pizza col cornicione
pizza col cornicione
pizza col cornicione
pizza col cornicione

Io con tutti questi panetti (visto che avevo ospiti) mi sono divertita a condirle di vari gusti facendo una sorta di “giro pizza” in casa con gli amici: dalla classica margherita con caciocavallo dop grattugiato e basilico fresco all’uscita, a quella con le verdure (cicoria, peperoni e broccoletti), quella con crema di broccoli e salsiccia fresca, quella bianca con patate grattugiate e quella bianca con funghi trifolati freschi e prezzemolo fresco; ancora quella pomodoro, mozzarella e salsiccia secca a quella strabuona e tanto apprezzata con cubetti di pera, gorgonzola dolce e noci, quella con pomodoro, mozzarella e cipolla a quella con gli asparagi selvatici o bianca coi funghi porcini; insomma, queste sono le dritte, poi voi potete sbizzarrirvi con gli ingredienti che desiderate. Non mi resta che dirvi…Buona Pizza!!

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