Tra leggenda e tradizione il purparu prima di cuocerlo lo batteva ripetutamente nella roccia per ammorbidirlo, in casa invece, se il polpo è fresco ed appena pescato è consigliabile congelarlo per almeno 48 ore per poi avere una carne tenera…. ma come dice un vecchio detto “è come il polpo, più cuoce e più diventa duro” “è comu u purpu, cchiù coci e cchiù diventa duru” questo è sicuro, quindi non bisogna farlo cuocere troppo.
polpo bollito u purpu vugghiutu
Ingredienti
- polpo fresco
- limone
Lavare il polpo sotto l’acqua corrente strofinandolo con il sale e levando eventuali impurità dalle ventose dei tentacoli.
Riempire una pentola capiente con l’acqua, salare e mettere sul fuoco, appena raggiunge il bollore prendere il polpo dalla testa immergerlo nell’acqua e rialzarlo fuori per tre volte (nessuno sa esattamente a cosa servi questo rituale, ma poiché i “purpari” lo fanno lo facciamo anche noi) alla terza volta immergerlo completamente e fare cuocere circa 15 minuti, per essere sicuri che sia cotto infilzare un tentacolo con la forchetta.
Quando il polpo è ancora al dente spegnere il fuoco e lasciare riposare fino a quando l’acqua non sarà tiepida.
Tirare fuori dall’acqua il polpo bollito, metterlo su un piatto di portata accompagnato dal limone e servite!
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Hai detto bene cara Rosalba, questo è uno di quei piatti della nostra meravigliosa tradizione culinaria che tutti ci invidiano. Già, cibo di strada, ma tanto ricercato e associare la sua cottura alle “teste dure” …. è vero anche quello, mai paragone più appropriato!!! Brava Rosalba. Ti aggiungo subito e ti ringrazio!
In tempi di globalizzazione dovremmo definirlo piatto da “street food” ma noi sappiamo che questo non renderebbe l’idea e non gli renderebbe onore 😉 Grazie a te Enza, un bacio!!
lo adoroooo!!!! bravissima ad aver descritto una nostra tradizione così saporita!!! un bacione!!!
grazie carissima!!Un bacio!! 🙂
E quale palermitano non si è fermato a mangiare il polpo fumante nella piazza di Mondello? Che bontà Rosalba…
P.S.: Pare che il rito di immergere tre volte il polpo nell’acqua calda serva a far venir i ricci ai tentacoli.
Sicuramente il risultato delle tre immersioni sono i ricci, però non ho mai fatto il contrario quindi chissà se i ricci vengono uguale!? Dovremmo chiedere in giro 😉
Un carissimo saluto ragazze!
Già il nome in siciliano è uno spettacolo!!!! Ammetto che un polpo ben fatto non mi è mai venuto. Proverò la tua ricetta!!!
Vale la pena riprovare, non eccedere nei tempi di cottura e vedrai sarà ottimo! 😉