Origine
Il topinambur, chiamato anche rapa tedesca, carciofo di Gerusalemme o girasole del Canada, è una pianta usata come ortaggio, appartenente alla grande famiglia delle Asteraceae e al genere helianthus, con l’infiorescenza a capolino. È possibile coltivare i topinambur anche nell’orto familiare, visto che si adattano bene anche a terreni marginali, purché soleggiati. La pianta, infatti, è molto rustica e può diventare addirittura invasiva. La coltivazione si riduce, praticamente, alla piantagione. In inverno, una volta seccata la parte aerea della pianta, sarà possibile raccogliere i tuberi scavando a mano, lasciando quelli più piccoli a continuare la coltivazione (che può avvenire per molti anni sullo stesso terreno senza problemi). Un altro metodo è quello di raccogliere tutti i tuberi e rimetterne una quota nel suolo, coltivandoli ordinati a file per facilitare la raccolta dell’anno successivo. I tuberi di topinambur si raccolgono in inverno, sono molto nutrienti e la loro cottura è simile a quella delle patate. Possono essere consumati anche crudi con sale e pepe. Nella cucina piemontese sono tipici con la bagna càuda e la fonduta, mentre in quella siciliana trovano un uso sporadico nella farcitura di focacce. Grazie al contenuto di inulina è una pianta molto adatta e indicata nella dieta di persone diabetiche in quanto l’inulina funziona come riserva di carboidrati indipendentemente dall’insulina. L’inulina è costituita da una catena di molecole di fruttosio terminanti con glucosio. A seconda della stagione della raccolta la lunghezza delle molecole di inulina varia e quindi la loro solubilità. Il topinambur passa per lo stomaco e il primo tratto dell’intestino senza venire digerito, solamente nell’ultimo tratto dell’intestino sono presenti dei bifidobatteri e dei lattobacilli in grado di rompere le lunghe molecole dell’Helianthus tuberosus il cui carattere fibroso ha un effetto molto positivo sulla flora batterica. Il tubero inoltre è ricco di sali minerali e in particolare potassio, magnesio, fosforo e ferro come pure di selenio e zinco. Il topinambur è da sempre famoso per ridurre il colesterolo e per stabilizzare la concentrazione del glucosio nel sangue e dell’acido urico.
Livello
Difficoltà: Media
Tempo: 10 minuti di preparazione + 15 minuti di cottura
Ingredienti (x 4 persone)
- 320gr Riso Venere
- 100gr Gorgonzola
- 80gr Philadelphia
- 100ml Latte intero
- 4x Topinambur
- 1x Zafferano
- 1x Carota
- 1x Sedano
- q.b. Sale fino
- q.b. Olio Extravergine di Oliva
- q.b. Nocciole
- q.b. Brodo
Procedimento
- Preparare il brodo secondo la ricetta che si preferisce
- Tagliare la carota, il sedano e la cipolla a dadini
- Spelare il topinambur e cuocerlo in una pentola con tanta acqua
- Quando la forchetta affonda, scolare e tenerlo da parte
- Prendere una pentola e versare un paio di cucchiai di olio
- Fare scaldare a fuoco medio e aggiungere la carota, la cipolla e il sedano
- Far cuocere qualche minuto e versare il riso
- Far rosolare il riso dopodichè iniziare a versare qualche mestolo di brodo
- Continuare ad aggiungere brodo fino a che il riso non sarà cotto
- Prima di togliere il riso dal fuoco aggiungere qualche nocciola tagliata grossolanamente e il topinambur a pezzi piccoli
- Far cuocere per qualche minuto e togliete dal fuoco
- Mantecare il riso con un filo di olio
- Lasciar riposare per qualche minuto
- Nel frattempo in una padella antiaderente mettere a riscaldare il gorgonzola a pezzetti, il formaggio morbido e il latte
- Mescolare di frequente con un cucchiaio di legno in modo che non si attacchi al fondo e continuare la cottura per circa 5 minuti
- Aggiungere una bustina di zafferano e continuare a mescolare per rendere il colore omogeneo e far sciogliere bene lo zafferano nel formaggio
- Terminate le preparazioni, servire il riso aggiungendo la salsa al gorgonzola a vostro piacere.
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