Stoccafisso cucina magra tradizione vicentina

Stoccafisso cucina magra tradizione vicentina

Stoccafisso cucina magra tradizione vicentina. Buon poneriggio da Nonna Ariella, un piatto della cosiddetta “cucina magra” che si realizzava per la Quaresima, dove in tempi antichi era addirittura proibito mangiare carne, era una pietanza chiamata bacalà bagnato arrivato ai nostri giorni come stoccafisso cucina magra tradizione vicentina, un secondo piatto veramente saporito e veramente facile da preparare e cuocere, facendo solo attenzione di non rompere il pesce nella fase di cottura. Per l’esecuzione di questa occorre lo stoccafisso, che è il merluzzo essiccato e non il baccalà, che è, invece, il merluzzo salato: in Veneto vengono chiamati entrambi col medesimo nome.

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Ingredienti per 4 porzioni:

  • 200 grammi stoccafisso bagnato
  • 200 grammi di latte
  • 200 grammi di olio evo
  • 50 grammi di farina bianca
  • 30 grammi di parmigiano grattugiato
  • acciuga sotto sale
  • cipolla
  • spicchio di aglio
  • prezzemolo

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Preparazione:

  1. Soffriggete in g 50 di olio, la cipolla e l’aglio tritati, poi unite il prezzemolo con l’acciuga, lavata, dissalata, spinata e tritata. Lasciate insaporire il soffritto per 2 o 3′.
  2. Eliminate dallo stoccafisso le eventuali lische poi dividetelo a metà. Cospargetelo con metà del soffritto, un poco di farina e parmigiano grattugiato, quindi ricomponetelo, passandolo ancora nella farina mescolata al parmigiano.
  3. Disponetelo poi in una casseruola che lo contenga giustamente, copritelo con il restante olio, il latte e l’altra metà del soffritto.
  4. Cuocetelo a fuoco lento per 3 ore, smuovendo spesso il recipiente perché il pesce non attacchi, ma senza mai mescolarlo, altrimenti si romperebbe.
  5. Una volta cotto e ben caldo servitelo rigorosamente con fette di polenta ben abbrustolita.

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Questa pietanza etnica si sposa molto bene con il vino Vermentino di Gallura DOP Bianco ha un colore giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli; al naso si offre con profumi fruttati di melone e pera, seguiti da nocciola fresca ed erbe aromatiche; in bocca è pieno e minerale, con una leggera sensazione agrumata e un tipico finale ammandorlato.

Una buona continuazione da Nonna Ariella.

Fonte: lacucinaitaliana.it

Foto di it.wikipedia.org

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