Petto di pollo rustico alla cacciatora. Buon appetito da Nonna Ariella, l’origine di questo secondo piatto va ricercato in Toscana e in particolare nelle campagne, dove i contadini si ritrovavano per consumare pasti frugali e preparati con le primizie della terra; il petto di pollo rustico alla cacciatora è una pietanza molto sfiziosa e apprezzata, grazie all’utilizzo di pochi ingredienti semplici ma molto apprezzati come la cipolla, le olive e il vino.
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Ingredienti per 4 porzioni:
- 1 petto di pollo a fette
- 1 carota
- 1 cipolla
- un bicchiere di vino rosso
- 40 grammi di olive nere
- sale q.b.
- 400 grammi di pomodori pelati
- 4 patate medie
- 100 grammi di lonzino
- olio evo
- 1 noce di burro
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Preparazione:
- Iniziate la preparazione del vostro petto di pollo rustico alla cacciatora facendo sciogliere in una padella antiaderente o un una casseruola la noce di burro. Una volta sciolto, fate rosolare il petto di pollo da entrambi i lati.
- Aggiungete la cipolla finemente tritata e la carota tagliata a rondelle. Salate e fate soffriggere tutto per almeno 5 minuti, poi sfumate con il vino rosso. Cuocete a fuoco vivace in modo da far evaporare completamente la parte alcolica. Aggiungete i pomodori e le olive. Coprite con un coperchio e fate scuocere a fiamma media per almeno 30 minuti.
- Nel frattempo pelate, lavate e asciugate le patate, tagliatele a cubetti e ponetele a cuocere in una padella con 4 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva. Fate rosolare bene, nel frattempo tagliate a striscioline il lonzino e, appena le patate saranno croccanti, aggiungetelo e fate saltare bene il tutto amalgamando i sapori.
- Servite il vostro petto di pollo alla cacciatora ben caldo accompagnandolo con le patate.
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Per esaltare il sapore di questa pietanza accompagnatela con un calice di vino Nero d’Avola: la caratteristica prominente è quella del bouquet fruttato accompagnato a una marcata acidità. Il nero d’Avola, infatti, è un vino di carattere, non aggressivo al palato, ma che lascia un retrogusto acidulo, dovuto anche a dei sentori di erbe balsamiche.
Un buon proseguimento da Nonna Ariella.
Fonte: galbani.it
Foto di aldi.it