Molluschi bivalvi alto adriatico, come riconoscerli

Crostacei bivalvi alto adriaticoCome Riconoscerli:

  1. Arsella – BibarasSa

  2. Canestrelli

  3. Cannolicchio – CapelOnghe

  4. Conchiglia di S. Giacomo – Capasanta

  5. Fasolaro

  6. Ostrica

  7. Tartufo di mare

  8. Tellina

  9. Vongola verace – Caparossolo

Questi prodotti, al momento dell’acquisto, devono essere sempre freschi e vivi. 

Devono avere il guscio ben chiuso. Questo semplice accorgimento non costituisce una garanzia di salubrità al 100% ma è sufficiente per non fare acquisti clamorosamente sbagliati.

Aggiungiamo a piè pagina le norme che ogni produttore deve mettere in pratica prima della vendita. Nonostante queste regole vi consigliamo di: 

  • acquistare i molluschi bivalvi in confezione “retina” non sfusi
  • di maneggiare il sacchetto con cura per evitare la rottura delle conchiglie e la fuoriuscita del liquido racchiuso in esse.
  • Se i molluschi bivalvi non vengono consumati subito si possono mettere in frigorifero dentro una terrina coperta con un panno bagnato (per max due giorni).
  • Considerare che è buona norma alimentare cuocere sempre i molluschi e non mangiarli crudi.
  • Una volta cotti e tolti dal guscio possono anche essere congelati in appositi barattoli con il loro liquido di cottura e conservati così per massimo per 6 mesi.
  • Per maggiore sicurezza sulla pulizia interna del molluschi, metteteli in acqua fredda con sale grosso per almeno 4-6 ore cambiando spesso l’acqua per eliminare eventuali residui di sabbia.
  • Una volta spurgate dalla sabbia, sciacquare (a volte vanno anche spazzolati) i molluschi sotto l’acqua corrente per eliminare ulteriori residui di sabbia e per pulire la superficie del guscio.
  • Facendo attenzione ad eliminate anche quelli con il guscio rotto o già aperti perché non sono sicuri da mangiare, useremo, in sintesi, solo quelle integre.

A tutela della salute del consumatore, oltre alle norme igienico sanitarie previste, sono fissate delle norme che prevedono la catalogazione delle acque dette zone FAO. Questo per poter tracciare la provenienza delle specie ittiche.

  • Prima della vendita c’è l’obbligo della depurazione in appositi centri ittici con acque marine pulite.
  • La normativa prevede l’obbligo di confezionamento del prodotto in contenitori adeguati,
    resistenti e sigillati
  • La certificazione della qualità dei passaggi dalla produzione fino alla vendita del prodotto.
  • La confezione, in retine di plastica di circa 1 kg cadauna
  • Deve avere bollo sanitario attestante la provenienza, la specie, l’identificazioni FAO e il centro di spedizione e di depurazione, la data di confezionamento e di scadenza.