Valpolicella

corvino veronese

L’area produttiva investe un ampio territorio, a nordovest di Verona.
L’ambiente è collinare, a declivi molto morbidi, e i vigneti, quasi tutti coltivati a pergola sono per lo più esposti a sudovest su terreni calcarei ricchi di argilla e sassi.
Vengono prodotti il Valpolicella e il Valpolicella-Valpantena, rossi da conservarsi non oltre il secondo anno dalla vendemmia, con un minimo di 11°, e il Valpolicella Classico nella zona storica che comprende i comuni di Negrar, Marano, Fumano, Sant’Abrogio e San Pietro in Cariano. I tre vini, se hanno un minimo di 12°, hanno diritto alla qualifica Superiore e si prestano a un invecchiamento maggiore. L’affinamento avviene in vasche d’acciaio o in botti di rovere e, nel caso del Superiore, anche in Barrique.
Il Valpolicella normale è un elegante vino da tutto pasto che va bevuto entro il primo anno dalla vendemmia e servito fresco di cantina, sui 14-16°. Il Valpolicella Superiore deve avere un invecchiamento non anteriore al 1° dicembre dell’anno successivo alla vendemmia, con sapore vellutato e lievemente amarognolo che lo fa preferire, servito anch’esso fresco di cantina, su carni arrosto o in umido, capretto, agnello, maiale e formaggi mediamente stagionati come il tipico Monte Veronese oun giovane Asiago. Può invecchiare in cantina anche tre o quattro anni. Il Valpolicella viene prodotto anche nella versione appassita con il nome di Recioto della Valpolicella. Il nome ha origine dal termine dialettale rece (orecchie) e sta a indicare che il vino viene fatto appunto soltanto con le “orecchie” dei grappoli, quelle parti cosiddette alate che più sono esposte ai raggi del sole. Se ne ottiene un vino rosso granata, dall’intenso profumo di mosto,con un sapore caldo e vellutato, amabile. A lavorazione conclusa ha un minimo di 14°. E’ un vino da dessert, soprattutto pasticceria secca, ma anche da formaggi piccanti o semplicemente da conversazione. Va servito sui 16° di temperatura.  Ne esiste anche una versione Spumante. C’è anche il Valpolicella Amarone rispetto al precedente è la versione asciutta , di grande personalità e di buon invecchiamento. Va servito a temperatura ambiente, stappato qualche ora prima o decantato in caraffa, in accompagnamento ad arrosti di sevaggina e di carni rosse, o formaggi stagionati. Ricordiamo inoltre il Vigneto Montelodetta, il Superiore Ripassa, il Valpolicella Classico e il Villa Monteleone Classicco Campo Santa Lena.