Nebbiolo d’Alba

nebbiolo

Il Nebbiolo è un vitigno che genera tutti i grandi vini dell’Albese e, il vino Nebbiolo d’Alba DOC ha la sua zona di origine tra quelle del Barolo e del Barbaresco DOCG. Dei due più illustri fratelli ha tuttavia la stoffa, il corpo, la gradazione. Non è sottoposto ai loro rigorosi invecchiamenti e può essere bevuto giovane, appena trascorso l’anno obbligatorio di maturazione in cantina. Dopo la vendemmia, solitamente eseguita nei primi dieci giorni di ottobre, la fermentazione avviene in grandi recipienti di legno, in qualche caso in acciaio inox, e la successiva maturazione sempre in grandi botti di legno oppure in barrique da 225 litri. Quando intorno alla metà dell’Ottocento, la viticoltura piemontese subì la trasformazione sia dei metodi di coltivazione attraverso gli impianti a filare sia di vinificazione con l’adozione di nuove tecniche importate dalla Francia, il Nebbiolo fu il primo vino ad abbandonare il suo carattere di vino dolce e ad assumere la fisionomia moderna. Esite tuttavia ancora, tutelato dalla DOC, un Nebbiolo d’Alba dolce, indicato come robusto vino da dessert in abbinamento con torte casalinghe. Otto comuni sono totalmente coinvolti nella produzione di Nebbiolo: Canale, Castellinaldo, Corneliano, Monticello, Piobesi d’Alba, Priocca,santa Vittoria d’Alba e Vezza d’Alba. Il colore è rosso rubino con riflessi granata, il profumo elegante e complesso, con note spiccate di lampone, confetture e spezie, il sapore è secco, pieno e vellutato, la gradazione alcolica minima è di 11,5° minimo e l’invecchiamento fino a 7-10 anni. Il Nebbiolo, specie quando è giovane, è un vino da tutto pasto ideale su un menù piemontese tradizionale ricco di antipasti come l’insalata di carne cruda all’Albese, i salumi contadini, i tomini sott’ olio, e con ravioli al sugo di carne, tajarin al ragù di carne, coniglio o pollo in tegame, bolliti misti, fritto misto. Spesso il Nebbiolo d’Alba è in competizione con il Roero, altro vino rosso prodotto con la partecipazione del vitigno Nebbiolo.