Branzino al cartoccio con patate e pisellini – Angy

La nostra amica Angy ci propone un secondo a base di pesce buono e semplice da preparare il branzino cotto al cartoccio con contorno sfizioso di patate e pisellini in salsa rosé aromatizzati al burro.

Branzino al cartoccio con patate e pisellini

Vediamo, passo passo, come si prepara

Ingredienti:

  • branzino
  • limone
  • pisellini surgelati
  • patate
  • concentrato di pomodoro
  • sale fino
  • sale grosso
  • olio evo
  • burro

Preparazione:

Branzino cotto al cartoccio con contorno sfizioso di patate e pisellini in salsa rosé aromatizzati al burro….!!!

Ho cotto il branzino al cartoccio con fette di limone al suo interno…

Qualche granello di sale grosso e olio evo. In forno a 180° per una mezz’ora circa rigirandolo a metà cottura.

Nel frattempo ho preparato il contorno…facendo cuocere il pisellini surgelati in acqua bollente salata e a parte in padella le patate a tocchetti con olio evo…

Un bicchiere di acqua (e anche un po’ di più se occorre ). ..

Un cucchiaio di concentrato di pomodoro. ..sale q.b.

Una volta cotte le patate… ci ho tuffato i pisellini e ho amalgamato bene il tutto con una noce di burro facendoli saltare due minuti.

Ho pulito il pesce…ho impiattato. ..contornato…et voilà!

Informazioni:

  • Tempo di preparazione: 20 minuti
  • Tempo di cottura: 30 minuti
  • Tempo totale:  50 minuti

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Approfondimenti

Come per l’orata, la carne del branzino ottenuta dall’animale selvaggio è estremamente differente rispetto a quella ricavata dalla bestia in allevamento.

Nell’itticoltura infatti, è tutt’ora concesso l’utilizzo dei mangimi a base di farine animali, poveri di grassi buoni e ricchi di lipidi cattivi (saturi).

Inoltre, nonostante alcune ricerche abbiano dimostrato che non si possa verificare lo sviluppo anomalo dei prioni (vedi BSE), ritengo che non si tratti comunque di una pratica del tutto corretta.

A livello gastronomico, il branzino rappresenta una specie estremamente ambita in virtù della qualità e composizione delle sue carni; tuttavia, il prezzo al dettaglio del pesce selvatico, pescato e fresco, non lo inquadra certo nella categoria dei prodotti che si prestano al consumo ordinario (dai 25 ai 35 € al chilogrammo).

Il branzino si presta a tutti i tipi di cottura: dal filetto in padella al ripieno della pasta fresca, dal sugo per la pasta secca al pesce intero al forno e al cartoccio; le preparazioni più gettonate sono il branzino ai ferri, il branzino al sale e la crudità di branzino.

Il branzino selvatico vanta un livello di adiposità inferiore rispetto a quello dell’animale allevato (che risulta oltre il 450% più grasso), aspetto che ne modifica sensibilmente l’utilizzo e la contestualizzazione nella dieta.

Ne risentono soprattutto il rapporto tra gli acidi grassi (più saturi negli esemplari allevati) e la quantità totale di colesterolo (maggiore nel branzino in cattività); se ne evince che, soprattutto nell’alimentazione dell’ipercolesterolemico, la scelta tra un branzino selvaggio ed uno allevato debba volgere a favore del primo rispetto al secondo.

Parallelamente, la quantità di proteine è maggiore nel branzino allevato rispetto al pesce selvatico, a discapito dell’idratazione della carne.

Dal punto di vista salino, il branzino è ricco di potassio, fosforo ma soprattutto di ferro (aspetto che lo rende interessantissimo nella dietoterapia dei soggetti con anemia sideropenica); per quel che concerne le vitamine, non mancano quelle del gruppo B e la vit. D (calciferolo).

Il branzino è generalmente inquadrato tra i pesci magri anche se, consumandone anche la pelle (molto gradevole nel pesce arrosto), la quantità di acidi grassi e colesterolo ingeriti aumenta vertiginosamente.

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/alimentazione/branzino.html

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