Due ricette di Gioachino Rossini: filetti si sogliola al burro ; spuma di prosciutto e pollo.

 

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L’ antropologo, Arnaldo Camosci, si chiese tempo fa se, Gioacchino Rossini fosse veramente un gaudente o piuttosto uno che mangiava per compensare le sue insoddisfazioni.
Probabilmente, aggiunse il Camosci, ostentava una personalità gioiosa e giocosa per seppellire situazioni personali di sofferenza, di paura insieme ad un bisogno di protezione o per attenuare il languore affettivo .
Beh, questa analisi mi sembra un po’ azzardata per il grande Compositore che sicuramente avra’ avuto i suoi momenti critici, sara’ stato anche un gran ghiottone, ma da qui a definire la sua passione per il buon cibo e per le preparazioni accurate un caso pseudo bulimico, ce ne vuole!

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Penso che, l’ arte culinaria rappresentasse per il Maestro, un gradevolissimo passatempo e che contribuisse a distrarlo dagli impegni seri e spesso anche durissimi che il suo lavoro gli imponeva.
Comporre musica richiede l’ utilizzazione di energie interiori ed intellettive non comuni, ma anche i geni devono mantenere rapporti con teatri, editore e con tutta la corte che gira intorno alla loro notorieta’ e purtroppo sono spesso costretti a sopportare anche gli invidiosi e gli immancabili detrattori.
Quindi si era creato un passatempo ghiotto e creativo allo stesso tempo, niente di meglio per staccare momentaneamente dalle difficoltà e dagli intrighi della quotidianita!
E se questa passione gli permetteva di stare con persone gradite, di allacciare o consolidare rapporti ( ricordiamo che Rossini selezionava accuratamente i suoi ospiti) beh, tanto meglio!

Ecco di seguito, due ricette del Maestro Rossini:
Filetti di sogliola al burro: I filetti di sogliola vanno spalmati con fegato d’oca, rosolati ed affogati al burro, spruzzati di vino bianco, messi in corona, con un intingolo di piccoli tartufi stufati.

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Spuma di prosciutto e pollo: Tritate un tre etti di prosciutto ed altrettanto bianco di pollo, pestatelo, passate al setaccio la crema che diluirete con un poco di brodo buono di cappone, guarnite di briciole di tartufi, coprite con gelatina e servite freddo.

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