Tre città in sette ricette: il mio viaggio a Monaco, Vienna e Salisburgo Vol. 1

Eccomi di nuovo qui sul mio blog! Dopo la lunga pausa natalizia non vedevo l’ora di tornare a scrivere delle mie avventure in cucina e non. Come primo post del 2015 ho deciso di raccontarvi il viaggio che ho intrapreso subito dopo Natale e che mi ha portata alla scoperta di 3 città, che non avevo ancora visitato: Monaco, Vienna e Salisburgo. Dopo un’infanzia e una giovinezza trascorse tra le bellezze naturali e le ricette fantastiche dell’Alto Adige, mi sono decisa a vedere cosa ci fosse un po’ più in là… Lo so, penserete che sia pazza ad aver scelto questo periodo così freddo – anzi, io direi glaciale – però, giuro, avevo proprio voglia di vivere l’atmosfera natalizia e festiva di questi posti. Perciò armati di sciarpe, guanti e abbigliamento ultra pesante, io e Francesco ci siamo messi in viaggio, accompagnati prima da uno splendido sole e poi da lei, quella che le previsioni avevano preannunciato: la neve.

Eccomi super infreddolita in Karlsplatz a Monaco mentre sorseggio un po’ di vin brulè per scaldarmi!

Devo ammettere che dopo aver vissuto appieno l’atmosfera fiabesca di Bolzano, mi aspettavo di ritrovare un po’ di questa magia anche in queste città, invece mi sono sembrate, in particolare Monaco, l’emblema di funzionalità, praticità ed essenzialità. Avevo già lasciato un bel po’ di spazio in macchina per stipare le mie conquiste – dovete sapere che sono nota in famiglia e a Giallozafferano per le mie incursioni nei negozi di casalinghi, da cui puntualmente esco con un numero imprecisato di sacchetti – ma, ahimè, anche i negozi non mi hanno dato tanta soddisfazione. Per questo mi sono buttata a capofitto sulla gastronomia, che in alcuni casi mi ha entusiasmata, ma sempre con qualche riserva. A questo punto non vi resta che scaldare le vostre penne per prendere appunti e allacciarvi il grembiule, perché ho deciso di raccontarvi il mio viaggio in 7 ricette (arrotondate pure per eccesso), proprio quelle che mi hanno colpito di più in queste tre algide città!

Nel segno del maiale e del glühwein

Niente fronzoli e praticità allo stato puro, ecco le due caratteristiche che mi hanno colpito di più di Monaco, la prima tappa del mio viaggio. Questo vale sia dal punto di vista commerciale che culinario: intendo dire che l’esposizione delle merce nei negozi è piuttosto essenziale, non c’è quel tocco estetico che di solito invoglia il cliente a darsi alla pazza gioia. Non vedevo l’ora di fare incetta di stampi e forme tipici, invece mi sono imbattuta in utensili da cucina comuni o acquistabili anche online. Il risultato è che il mio portafoglio ha tirato un sospiro di sollievo, io, invece, sono rimasta un po’ delusa. Gli orari di apertura dei negozi molto fiscali e le serrate nel fine settimana sono state, poi, la conferma decisiva delle mie impressioni. Ho ritrovato lo stesso stile essenziale anche nella presentazione dei piatti che ho mangiato nelle bräuerei: porzioni molto generose e scodellate senza troppi complimenti.

Vin brulè verticale rimp1

Il terzo aspetto che mi ha colpito di più di Monaco merita un capitolo a parte: parlo del gelo. Per fortuna, però, ho trovato un antidoto che mi ha permesso di gironzolare per la città nonostante le temperature incredibili: il vin brulé! In tedesco si chiama glühwein e  viene venduto in banchetti disseminati per le strade e le piazze della città. Il rischio è che si riveli troppo alcolico – spesso capita che chi lo prepara si faccia prendere un po’ dalla fretta o dal freddo e lo lasci scaldare e non bollire, senza perciò permettere all’alcol di evaporare – quello del posticino in Karlsplatz in cui mi sono fermata era proprio buono e aromatico al punto giusto. Il bello, poi, è che viene servito in grossi boccali dalle fantasie e forme più bizzarre, pensate che ne ho visto uno a forma di fungo!

Se vi ho incuriosito e avete voglia di cimentarvi, vi consiglio la mia versione altrettanto profumata

Ricetta vin brulé

Per la cena mi sono affidata ai vostri consigli, cari amici social, quindi vi mando il mio Danke (grazie) con tutto il cuore! Mi sono intrufolata assieme ad un Francesco infreddolito e molto affamato, nell’ Augustiner Großgaststätten, un’istituzione in città e per questo zeppa di turisti che non vedono l’ora di gustare i piatti tipici della cucina bavarese immersi in una cornice di tutto rispetto. Questa birreria storica è composta da diverse sale arredate con tavoli e sedie in legno scuro rivestisti da classiche tovaglie bianche e sormontati da volte affrescate, tra il baccano degli avventori sfrecciano cameriere vestite con gli abiti tradizionali e sempre pronte a scambiare qualche battuta, insomma abbiamo fatto un tuffo vero e proprio nel cuore pulsante della città. Qui, oltre al classico piattone colmo di wurstel, ho gustato anche un maialino al latte accompagnato da un canederlo di semolino, il piatto giusto per ritemprarsi dopo una giornata nevosa e anche uno dei più gettonati. Il responso? Mi aspettavo di più.

Vi presento il maialino al latte con canederlo!

L’aspetto che mi ha lasciata un po’ interdetta è l’uso massivo di preparazioni già pronte. Per quanto riguarda le portate salate, ad esempio, ho notato il sapore inconfondibile di glutammato – per intenderci quella sostanza usata per insaporire e alla base di molti dadi – e questo mi è sembrato un vero peccato! Bocciato anche lo strudel. Non pensate che sia troppo severa, ma il fatto è che nello strudel la sfoglia e il ripieno devono essere ben equilibrati, perciò non potevo che essere critica quando ne ho assaggiato uno dove la sfoglia era veramente troppa. Non mi dilungo oltre e mi fermo qui con lo strudel perché sarà una delle ricette di cui parlerò nella tappa viennese 😉

Firma pera

Pubblicato da Sonia Peronaci

Innamorata della cucina in tutte le sue forme, ho fatto di questa passione un lavoro creando GialloZafferano, ho condotto una trasmissione su Fox-Life e ogni tanto mi diverto a pubblicare dei libri di cucina. Nella mia vita, 3 figlie, un compagno, 2 simpaticissimi e rumorosissimi pincher, oltre a una ventina di ragazzi in redazione a Giallozafferano.

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