Ricomincio dall’attesa (e dalla spesa)

Tornati dalle vacanze? Io sì! Non faccio finta che, almeno un po’, non mi faccia piacere, perché è proprio così: prendo contatto con gli spazi, riprendo confidenza con gli oggetti, mi accomodo nella mia quotidianità. Poi adoro ogni nuovo inizio, e settembre in qualche modo lo è, carico di idee, presagi e aspettative.

Le mie oggi si concentrano sul rientro di amici e collaboratori: prima delle rispettive partenze, ho commissionato a ciascuno prodotti tipici introvabili al di fuori delle terre specifiche dove sono andati. Sono fortunatissima perché mezza redazione è originaria di diverse regioni del Sud e del Centro (e attendo con ansia qualche chilo di finocchietto, peperoncino, olive, salumi, caciocavallo, mozzarelle e altre leccornie varie), e l’altra mezza, lombarda, ha deciso di recarsi in posti dai quali poteva portarmi tranquillamente a casa cose come un bancale di cous cous e dell’eccellente tè, una serie di formaggi meficiti quanto deliziosi, accuratamente sigillati in contenitori ermetici, aromi e spezie spettacolari (non so se vi è mai capitato di vedere il mercato di Nizza: a me no, ma me l’hanno descritto come il paradiso degli amanti del sapore).

Mentre aspetto di poter battere cassa, ripongo la spesa che ho fatto in Maremma.
Abbiamo fatto il viaggio di ritorno con la macchina murata di sacchetti e prosciutti aromatizzati, Francesco non era particolarmente contento visto che non ci vedeva un accidente, ma ne valeva la pena… Lo confesso, ho comprato come se non ci fosse un domani. Salamini di cinghiale, caciotte, pecorini, vini, farine, lardo, testaroli… persino i brigidini sono riuscita ad arraffare! Il tutto con superiori scopi di studio e approfondimento, è chiaro. Piuttosto, sarà meglio che cominci a smaltire qualcosa…
Voi dove siete stati? Avete scoperte gastronomiche da condividere?