I francesi usano un termine molto evocativo per indicare un aspetto della preparazione di un dolce tipico della zona della Limousine: clafoutis. Il nome deriverebbe da una antica parola dialettale che significa “fissare con un chiodo”, come chiodi, infatti, appaiono le ciliegie nell’impasto della torta.
La storia gastronomica vuole che questo dolce fosse il pasto dei contadini, che lo portavano con loro durante le giornate di lavoro estive nei campi. Non vi sarà difficile capire il perché se conoscete questo dolce: ha ingredienti semplici, l’elemento principale è la frutta che sicuramente avevano sempre a disposizione, e in più si prepara davvero velocemente. Ed è forse per questa sua origine che viene ancora considerato un dolce rustico.
La versione originale prevede che nell’impasto siano “incastonate” appunto le ciliegie, i puristi aggiungerebbero che non si tratta di ciliegie qualsiasi, ma delle ciliegie nere di Montmorency, rigorosamente non denocciolate perché questa varietà ha un nocciolo profumatissimo che di conseguenza aromatizza in maniera naturale l’impasto.
Ovviamente si può preparare anche con altri tipi di frutta, molto diffusa per esempio è la versione con le prugne, e noi a Giallo ne abbiamo preparata anche una variante con le pesche, quelle buone e mature che arrivano a luglio sui banchi del mercato.
Usando un po’ di fantasia abbiamo sperimentato anche un clafoutis salato, sostituendo le ciliegie con degli altrettanto dolci pomodorini confit e simulando le pesche con delle fettine di zucca precedentemente cotte in forno. La pastella è molto simile a quella usata per il dolce, solo che al posto dello zucchero l’impasto si insaporisce con il formaggio grattugiato.
Il risultato finale lo lascio giudicare a voi, io ne sono stata talmente soddisfatta che l’ho scelta anche come video ricetta.
Ecco il link per vedere tutti i passaggi della ricetta, poi ditemi cosa ne pensate di questa versione salata! http://ricette.giallozafferano.it/Clafoutis-alle-ciliegie.html