Caffettiamo?

Tra le mille cose sulle quali non avevo ancora ragionato a fondo, c’era il caffè. Poi è arrivata Lavazza, che mi ha chiesto di realizzare alcuni tutorial su tutto quello che si può fare con una moka, in collaborazione con un loro esperto. Apriti cielo: sono impazzita!
Ho scoperto una quantità di cose che probabilmente non sanno neanche a Napoli, e che sicuramente non sapevo io! Istigata da mia nonna – che lo faceva fortissimo ma mai bruciato né troppo amaro, una vera bomba di gusto – mi sono sempre fatta diecimila caffè al giorno dai tempi della maturità in avanti, prima con la moka (la mia preferita), poi, da Giallo in avanti, con la macchinetta.
Tutto questo per dire (caso mai non lo aveste ancora capito) che questa esperienza mi ha entusiasmato. Ma soprattutto, ho scoperto dei trucchi fenomenali!
Innanzitutto, la moka, questa meraviglia:

  • Se è nuova, fate due caffè di prova e buttateli prima di assaggiarne uno.
  • Il caffè va fatto a fuoco basso e lasciato sulla fiamma per un massimo di 3 minuti (su questo punto ero assai carente…).
  • Appena sentite che la moka inizia a gorgogliare, spegnete immediatamente, altrimenti lo bruciate! E mescolate prima di versare: il primo che esce è molto forte, mescolando riequilibrate la miscela.
  • Per pulire la moka usate solo acqua e, eventualmente, un mezzo cucchiaino di bicarbonato, poi sciacquate benissimo (per capirci: la lavastoviglie meglio evitarla).
  • Togliete spesso la guarnizione ed eliminate la polvere di caffè che si è incastrata sotto, sciacquate tutto e lasciate asciugare la moka smontata, all’aria.

 

blog moka

 

O tu, che non ami il caffelatte e il cappuccino, fermati e non proseguire!
Chi invece li adora, sappia che, rispettando delle proporzioni precise (in una tazza da 270 ml, 1/3 di caffè e 2/3 di latte) e montando con il minipimer, si ottiene una schiumina bellissima, soffice e gonfia proprio come al bar.

Voi come lo preferite il caffè? Moka o macchinetta? Lo usate in cucina? Ormai sono lanciatissima su questa novità e voglio sapere tutto ☺

Già, i tutorial: se volete vederli, li trovate cliccando qui.

 

 

Pubblicato da Sonia Peronaci

Innamorata della cucina in tutte le sue forme, ho fatto di questa passione un lavoro creando GialloZafferano, ho condotto una trasmissione su Fox-Life e ogni tanto mi diverto a pubblicare dei libri di cucina. Nella mia vita, 3 figlie, un compagno, 2 simpaticissimi e rumorosissimi pincher, oltre a una ventina di ragazzi in redazione a Giallozafferano.

7 Risposte a “Caffettiamo?”

  1. ho hoooo bello questo post il caffè per me è una cosa non so come spiegare.. direi un rito, un momento di condivisione, il tempo si ferma e arriva il caffè, io e te davanti alla tazzina a mescolare e nessun’altro.

    La prima cosa che il mio moroso ha voluto comprare quando abbiamo comprato casa e molto prima ancora di potere entrarci dentro e molto prima ancora che arrivassero i mobili è stata la macchinetta con macinino incorporato che ti fa il caffè (e lo fa pure buono) è stata inizialmente appoggiata un po’ ovunque ora finalmente ha il suo posto d’onore in cucina.

    Ora… il commento vero e proprio… possibile Italia patria del caffè… il caffè italiano… il mitico espresso…. e ora ci stiamo dando tutti alle cialde??? io le detesto un po’ perchè mi crolla il mito della preparazione del caffè. Anche la mia macchinetta va curata pulita e posso scegliere il caffè che voglio ogni volta.

    E poi secondo me il caffè delle cialde non è per niente buono a me per esempio (e ne ho provate diverse) mi fa sempre venire il mal di stomaco.. come mai se lo prendo al bar, a casa o con la moka questo non accade …cosa c’è dentro a queste cialde… solo caffè?

    ciao a tutti e viva il caffè … quello vero
    Anna

  2. Io sono un vero e proprio cultore del caffè e mi fa sempre piacere leggere qualsiasi cosa a riguardo.
    Non datemi del fissato ma quando vedo qualcuno preparare il caffè mettendo un litro d’acqua nella caldaia, pressando la polvere nell’imbuto e regolando il gas al massimo(che, è vero lo ammetto, è anche come lo preparavo io tanti anni fa)mi si rizzano i capelli. è che da quando ho imparato a conoscerlo bene, il caffè è diventato per me un momento magico, di assoluto relax e spensieratezza: è qualcosa che mi rapisce e che coinvolge tutti i sensi. Mentre lo guardo uscire lentamente dal”camino”formando quella bellissima schiumetta dorata, mentre ne sento l’odore, forte ma delicato, ogni preoccupazione svanisce. Quando entro in una casa e sento odore di caffè mi sento automaticamente come se fossi a casa mia. Insomma, amo il caffè, ne sono un vero fanatico. Detto questo voglio dirti come lo preparo io:

    -Lavo bene la macchinetta sotto acqua corrente e con il bordo di un cucchiaino pulisco la polvere che si è incastrata ai lati della guarnizione;

    -riempo la caldaia con acqua fresca e povera di calcio(nel mio caso quella che esce dal depuratore che ho vicino al lavandino)fino sotto la valvola;

    -nell’imbuto metto tanta polvere quanto basta per formare una piccola collinetta, assolutamente non pressandola, e evitando di farne cadere troppo ai bordi ;

    -chiudo energicamente la moka poiché altrimenti comincerebbe a fuoriuscire caffé ai lati con una conseguente diminuizione della pressione all’interno della macchinetta; infatti è proprio una elevata pressione la responsabile della formazione della schiuma sulla superficie(il caffé preparato al bar ha quella schiuma così cremosa proprio perché l’acqua viene fatta passare a una pressione molto elevata attraverso la polvere). Tutto questo ha anche la conseguenza di far arrabbiare mia madre perché non riesce poi a svitare la macchinetta:) ;

    -regolo la fiamma al minimo possibile così che la percolazione avvenga molto lentamente in modo tale che l’acqua si infonda al massimo mentre sale attraverso la polvere;

    -mentre la macchinetta è sul fuoco tengo il coperchio aperto per evitare che la condensa che vi si forma sotto diluisca il caffè, e per non perdere il primo preziosissimo fumo metto un cucchiaino sul”camino”;

    -appena la moka comincia a gorgogliare spengo la fiamma e mescolo per, come hai detto tu, equilibrare la miscela.

    Poi di tanto in tanto preparo il caffé con la”cuccuma”che come penso saprai è la caffettiera napoletana; per la preparazione ci metto qualcosa come 40 minuti ma ne vale la pena: il risultato è un caffé più leggero di quello fatto con la moka, ma con un gusto, non so come dire, più ricco e vario…se non l’hai provato devi assolutamente assaggiarlo!Ciao e complimenti per l’articolo!

  3. Il post mi incuriosiva parecchio, perché speravo di scoprire qualcosa che non sapessi già… ma in realtà mi dispiace dirti che non c’è nulla di nuovo, pur essendo solo originario di Napoli, ma cresciuto comunque al sud.
    Manca inoltre qualche informazione, ad esempio la quantità di acqua da mettere nella caldaia, o la quantità di caffè da mettere nel filtro (fare la classica montagnella… no?), oppure il fatto che bisogna fare uscire il caffè con il coperchio alzato, così la condensa che si forma sotto il coperchio non ricade nel caffè (si vendono a quest’uso, di solito nei mercatini, dei cappucci che si inseriscono sul cosiddetto “camino”)…

    Ad ogni modo, se mi è possibile postare un approfondimento, io consiglierei di dare una lettura a questo link:

    http://www.portanapoli.com/Ita/Cucina/ga_caffe_moka.html

    Nell’approfondimento manca l’operazione di mescolamento del caffè appena uscito, importantissima a mio parere… inoltre, una piccola chicca: lo zucchero si mette nelle tazzine prima di versare il caffè, così quando lo si versa già se ne scioglie una parte, permettendo di avere un minor tempo di mescolamento, e quindi, di raffreddamento… perché il caffè, come si suol dire, “s’anna piglià iastumann'”, ossia “si deve assumere bestemmiando” per quanto è bollente.

    Have fun!

  4. Bello! Sono felice di rendermi conto che le faccio già tutte queste cose più tutte quelle elencate negli altri commenti… anzi quando ho tempo mi faccio sempre anche la cremina (usando rigorosamente il primo caffè che esce)! Ah io sono di Salerno ma a questo punto sono curiosa… come si fa il caffè nelle altre regioni?

  5. Io quoto alla stragrande Cesare, ci metto anche io un bel pezzo della mia mattinata prelavorativa a preparare il cafè, oltre all’essere un piacere è un rito. La giusta miscela, i passi che Cesare ha elencato come se stesse guardando me la mattina alle sei, sono diventato un caffeinomane all’università, quando sono passato dal non berne afatto a prenderne due o tre al giorno e poi a salire negli anni, rigorosamente amaro e rigorosamente caldo. Fondamentale!!! la pulizia della moka, troppe volte ho visto gente che lavava la moka con abbondante sapone, con la spugnetta intrisa di grasso ed olio, o peggio… da rabbrividire. Posso dire però che i peggiori caffè negli ultimi anni, sarà colpa anche della crisi, li ho bevuti al bar.

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