Mezze maniche con ricotta e speck

Le mezze maniche con la ricotta e speck sono un primo piatto pieno di gusto e sapore, ingredienti freschi e semplici combinati tra di loro, danno vita ad un primo eccellente, cremoso e saporito il bis sarà d’obbligo facile e veloce da preparare, vediamo insieme come realizzare le nostre mezze maniche con la ricotta e speck

Ingredienti per 4 persone

1 cipolla

Olio extravergine d’oliva

1 pizzico di peperoncino

1 ciuffo di prezzemolo

200 g di speck

250 g di ricotta fresca

Sale

400 g di mezze maniche rigate

Preparazione

In un wok fate rosolare la cipolla finemente tritata con l’olio extravergine d’oliva unite il peperoncino e il prezzemolo tritato e fate appassire il tutto.

unite lo speck tritato io ho utilizzato una mezza luna e fate rosolare per bene

Fate amalgamare per bene e unite la ricotta e il prezzemolo tritato

Fate cuocere il tutto per una ventina di minuti e aggiustate di sale se serve, e nel frattempo cuocete le mezze maniche in abbondante acqua salata scolatele al dente e unitele in padella con il condimento

Saltatele per qualche minuto amalgamando per bene il condimento con la pasta impiattate e servite ben caldo spolverizzando con del prezzemolo tritato fresco.

La ricotta, pur essendo un prodotto caseario, non si può definire formaggio ma va classificata semplicemente come latticino: non viene ottenuta infatti attraverso la coagulazione della caseina, ma dalle proteine del siero di latte, cioè della parte liquida che si separa dalla cagliata durante la caseificazione. Il processo di coagulazione delle sieroproteine avviene con il riscaldamento del siero alla temperatura di 80-90 °C. Le proteine interessate sono in particolare albumina e globulina. La tecnologia più antica consisteva solamente nel riscaldare il siero aspettando l’affioramento della ricotta in superficie. Nei secoli si sono via via sviluppate tecnologie che, sfruttando la reazione di saturazione salina, ottenevano un migliore recupero ed una più alta qualità. Tali tecnologie sono quelle riconducibili all’impiego di acque sorgive e/o marine ieri, ed oggi sali per ricotta. Spesso vengono anche aggiunte soluzioni acide, lattico, sale per catalizzare la coagulazione. Il metodo tradizionale siciliano, ancora praticato in alcune piccole aziende agricole dove il formaggio viene preparato ogni giorno con latte crudo e senza fermenti, utilizza la scotta inacidita del giorno prima come catalizzatore: il liquido che rimane dopo la produzione della ricotta viene messo da parte, lasciato inacidire durante la notte e il giorno dopo una piccola quantità di questo liquido viene aggiunta al siero riscaldato per produrre la ricotta. In alcune zone della Sicilia orientale (ma anche in altre regioni come la Toscana e la Calabria) vengono utilizzati rametti di fico che, grazie alla linfa contenuta, riescono a cagliare il latte ottenendo la ricotta. La massa coagulata viene poi posta in recipienti perforati (anticamente si usavano cestini di vimini o di canne) per far scolare il liquido in eccesso. La ricotta ha un sapore dolce, dovuto al lattosio presente nel siero in misura variabile dal 2 al 4 per cento, in funzione del latte utilizzato. Il contenuto in grasso varia dall’8% (ricotta vaccina) al 24%.