PIGNA DI PASQUA CON NASPRO

la ricetta della Pigna:
– 700 (setteciento) grammi e’ farina
– 4 (quatto) cucchiari e’ zucchero
– 300 (treciento) grammi e’ latte
– 2 (dui) piezzi e’ criscito (100gr a pezzo)
– 1 (‘na) vassschetta e’ cedro
– 6 cucchiari e’ uoglio e’ semi
– liquore a piacere ( ma meglio se mettiti a’ Strega)
– 6 tuorli r’uovo
Preparazione

Rint’ a na tianella faciti squaglià o’ criscito rint’a l’acqua tiepita; po’ mettitici no poco e farina e mmiscati buono. Po’ vottati sta’rrobba rint’a n’ata tianella chiù grossa e mettitici l’ove, l’ata farina, o’ zucchero, o’ sale (no pizzico giusto pe’ sapore) e tutto o riesto. Mo mettitivi e mpastati fino a quanno non aviti na bella panella.

Na’ vota fatto sto ‘mpasto, mettitilo a’ o’ caviro e faciti lievità pe quacche ora. Roppo mettiti o’mpasto rint’a no ruoto mburrato e nfarinato. Controllati, ‘mpastati n’ato ppoco e mettiti a cresce n’ato ppoco. Mettiti rint’o furno pe tre quarti r’ora a 200°.

Quaccheruno ci mette a glassa n’coppa ( molte nonne la glassa non la preferiscono e decidono di non metterla) che si fa accossì:

Frullati o’ bianc’e’l’uovo co zucchiro a velo e vottaticello pe coppa, e po’ mettitici i’ riavolilli.

  • Preparazione: Minuti
  • Cottura: Minuti
  • Porzioni:

Preparazione

A' PIGN

Oggi vi presentiamo  un dolce pasquale della tradizione culinaria del basso Lazio e della Campania, che ad Avellino è un must: la pigna, conosciuto anche come casatiello dolce nell’intera regione

All’interno della tradizione la simbologia della pigna rappresenta la morte e resurrezione del Cristo Salvatore. Parlando con qualche nonna sicuramente ci dirà che questo dolce prima veniva servito solo il giorno di Pasqua; era vietato servirlo prima, perchè vi si poteva trovare un serpente all’interno. Naturalmente era una frase detta per spaventare i bambiniche volevano a tutti i costi assaggiare questa prelibatezza (anticamente non c’erano tutti i dolci che ci sono ora), unico dolce di Pasqua negli anni 20 – 30, dove la fame e la miseria era presente in città.
I tempi cambiano, ma oggi troviamo tanta difficoltà a fare la pigna con quel metodo antico  che usavano i nostri avi. Sempre dai racconti della nonna e di altre persone che ancora oggi lo possono testimoniare, la pigna e’ un dolce di difficile esecuzione perché ha bisogno di tanta attenzione e la sua preparazione ha più di un segreto. Oltre la lavorazione realizzata con la forza delle braccia, fino ad ottenere un prodotto soffice e libero da qualsiasi grumo di farina, in alcune ricette è presente anche la particolarità di unire tutti gli ingredienti con della pasta madre che ha superato la sua maturazione, ovvero come si dice da noi o “criscito scriscitato” .
Questa secondo i racconti dovrebbe essere la base a dare quel retrogusto particolare e un po’ acidulo che si sposa bene con l’aroma dei liquori che assolutamente non possono mancare nella pigna , come l’anice, il rhum o la strega Aliberti. L’altro segreto è quello di coprire con coperte di lana e lasciarlo lievitare, in quanto la sua crescita dipende molto dalla temperatura costante.
2,8 / 5
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Pubblicato da marymormy

La cucina è lo spazio dove ritrovare l'armonia familiare. Preparare un piatto non appartiene al semplice fatto di sostentarsi, ma si iscrive al rito che quotidianamente crea attorno a questa stanza di casa l'atmosfera di un luogo che assiste a liti, discussioni, incontri d'amore, pacificazioni familiari. E se è vero che gli uomini si prendono per la gola, lo è altrettanto per noi donne.

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