About Livia

Livia 1.0

Non permettere mai a nessuno di dirti che non si può fare.

Romana di nascita, italiana fino al midollo, cittadina del mondo di adozione.

Sono nata e cresciuta in una tradizionale famiglia italiana.

Il cibo in casa è sempre stato protagonista e movente degli incontri famigliari. Il pretesto per trascorrere del tempo in compagnia di chi amavo. Una infanzia ed una gioventù fatta di quella sana normalità con familiari e amici intorno alla tavola piena di cose buone, genuine fatte da mani esperte di vita.

La pasta fatta in casa da mia nonna era leggendaria e mio padre sapeva fare una carbonara commovente. Sono cresciuta pensando che il cibo sia un trasmettitore naturale di amore.

Lo penso ancora.

Sono stata grassa e sono stata magra. Poi sono stata Livia e basta.

A 14 anni per la Cresima chiesi solo 2 cose: una nuova copia dell’Atlante e una macchinetta fotografica. Ero pronta ad affrontare il mondo insieme ai tre compagni della mia vita: il Cibo, i Viaggi e la Fotografia e non esattamente in quest’ordine.

Ho scelto l’indipendenza da subito. Ho iniziato a lavorare a 20 anni e ho continuato a studiare lavorando. Mi sono occupata di numeri, di budget e bilanci e anche se non erano il mio “elemento naturale” ne ho tratto, per quasi 30 anni, grandi soddisfazioni e giovamento. Il mio lato razionale si compensava con scorribande per il mondo e buon cibo sulla tavola.

Un marito a 24 anni, buoni amici, tanti viaggi e  foto hanno fatto il resto.

Livia 2.0

Resilienza, capacità dell’individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodi di difficoltà.

A 26 anni ho scoperto sulla mia pelle quanto sia indispensabile sapersi trasformare per poter resistere agli eventi che la vita ci pone davanti.

Ho perduto, nel giro di pochi anni, nonni, genitori e zii e con loro se ne è andata via una parte di me. La tavola si è svuotata per sempre.

Al contrario di quanti credono che il cambiamento sia un nemico e l’immobilità una garanzia, ho ripreso in mano la mia vita e con il cuore pieno di cicatrici, ho messo il punto e ricominciato da capo. Il cambiamento è stato il compagno imprescindibile della mia evoluzione.

Per risolvermi avevo bisogno di una nuova Livia. Ho cambiato lavoro, casa e sono tornata single.

I Viaggi, il buon Cibo e la Fotografia non solo non mi hanno mai abbandonato, bensì mi hanno permesso di sopravvivere. Alleviando le ferite, come anestetici contro il dolore.

Livia 3.0

Noi siamo molte cose.

A 40 anni il Mondo così come lo conoscevo non esisteva più ed io mi ero trasformata con lui. È straordinario vedere fin dove si può arrivare, semplicemente credendo in sé stessi.

Devo molto a mia madre, a cui penso ogni giorno, ma la mia essenza la devo agli uomini della mia vita. Loro hanno volutamente o inconsapevolmente condizionato tutte le mie scelte. A cominciare da mio padre. So che sarebbe ancora oggi orgoglioso di me.

A 45 anni ho sposato l’uomo della mia vita. Colui che a saputo leggermi ed amarmi con la l’eleganza di un battito d’ali di farfalla. Come nella teoria del caos, lui ha travolto i miei giorni apportando quelle piccole variazioni che a lungo termine hanno prodotto i grandi cambiamenti che mi rendono ciò che sono.

A lui devo la me stessa di oggi.  Lavoratore infaticabile, esperto di viaggi come pochi al mondo, buongustaio, sempre proiettato nel futuro, sa leggere e capire le persone come un fine psicologo. Non avrò mai sufficienti parole per descriverlo e per ringraziarlo della gioia che ha portato nella mia vita. Insieme a lui è arrivato suo figlio, un amore inatteso che giorno per giorno è diventato l’immenso di oggi e il per sempre di domani.

A loro due devo il meglio di me. Sono il mio stimolo a far meglio tutti i giorni. Non potrei amare nessuno più di così. È solo grazie al loro amore ed ai loro consigli, che ho deciso di dare un volto e una voce alla mia cucina.

Cuoca per amore. Perché saper mangiare e bere è un’arte, ma saper cucinare è costante sperimentazione, è gioco, assaggio e attesa. È gioia, colore, sapore. Perché l’amore passa anche attraverso il cibo e per questo deve saper emozionare.

Osservando quanto il mondo reale e virtuale sia cambiato in questi ultimi 10 anni ho capito che era giunto il momento di rimettere le mani in pasta. Sono tornata a studiare, ho fatto corsi di cucina ed ho arricchito il mio repertorio. Non ci si può fermare mai. Learning by doing dovrebbe essere una regola di vita per tutti.

A coloro che mi hanno chiesto se non fosse meglio tenermi le mie certezze invece di avventurarmi per un faticoso e nuovo cammino, rispondo che il mio cuore è giovane e lui vuole osare e guardare avanti, piuttosto che crogiolarsi nei ricordi.

In fondo ogni cosa finisce con un nuovo inizio e quindi andrà bene in ogni caso.

Vi aspetto a tavola!