Vitamina C (acido ascorbico)

La vitamina C, detta anche acido ascorbico, è una vitamina che fa parte del gruppo delle vitamine idrosolubili, il che significa che non si può accumulare nel nostro organismo; questo implica che essa deve essere regolarmente assunte attraverso l’alimentazione.

La vitamina C viene sintetizzata dalle piante e da molti animali (anfibi, rettili, alcuni uccelli e Mammiferi) a partire dal glucosio. Tra  i Mammiferi solo l’uomo, altri primati e la cavia non sono in grado di sintetizzarla per carenza della L-gulono-g-lattone ossidasi.

La vitamina C partecipa a molte reazioni metaboliche e alla biosintesi di aminoacidi, ormoni e collagene. Grazie ai suoi forti poteri antiossidanti, la vitamina C innalza le barriere del sistema immunitario e aiuta l’organismo a prevenire il rischio di tumori, soprattutto allo stomaco, inibendo la sintesi di sostanze cancerogene. Il suo apporto, inoltre, è fondamentale per la neutralizzazione dei radicali liberi.

La vitamina C è presente in alcuni alimenti, insieme con bioflavonoidi, soprattutto nei vegetali a foglia verde, peperoni, pomodori, kiwi e negli agrumi, particolarmente concentrata nel frutto di ciliegia amazzonica, l’acerola, e nella rosa canina. La vitamina può perdersi nel caso in cui questi alimenti vengano tenuti all’aria per molto tempo o dentro contenitori di metallo, per esempio di rame. La cottura può comportare perdita di vitamina (in taluni casi fino al 75%); questa perdita può essere ridotta adottando una cottura che sia il più possibile rapida e in poca acqua.

La vitamina C viene assorbita nella parte prossimale dell’intestino tenue per trasporto facilitato Na+dipendente, l’assorbimento diminuisce nella vecchiaia, nei casi di acloridria (cioè bassa acidità gastrica) e di infezioni intestinali.

La vitamina C svolge  importanti funzioni quali:

  • la biosintesi del collagene (una delle proteine più importanti del nostro corpo, sostanzialmente fa da impalcatura per tutti i nostri tessuti).
  • la sintesi della noradrenalina a partire dalla dopamina
  • ruolo fondamentale nella sintesi di vari ormoni (vasopressina, l’ossitocina, la colecistochinina, l’ormone adrenocorticotropo (ACTH) e l’ormone rilasciante la tireotropina)
  • la biosintesi degli acidi biliarie l’attivazione dell’acido folico  
  • la biosintesi degli ormoni steroidei della corteccia surrenale (il cortisolo in particolare)
  • l’assorbimento intestinale del ferro
  • e tanti altri

La carenza di vitamina C determina la comparsa dello scorbuto, patologia che riguarda particolarmente l’insufficiente produzione di collagene e di sostanza cementante intercellulare. Ciò determina alterazioni a livello dei vasi sanguigni con comparsa di emorragie, rallentamento della cicatrizzazione delle ferite, gengiviti con alterazioni della dentina, gengivorragie e osteoporosi. Nei bambini si ha anche un arresto della crescita. Le varie emorragie sviluppantesi possono portare anche a un quadro di anemia sideropenica.

Bassi livelli di acido ascorbico sufficienti alla sopravvivenza, ma al di sotto di quelli necessari, sembrano favorire l’aterosclerosi, sia per l’ipotesi ossidativa sia per l’ipotesi risposta alla lesione. Per la scarsità di vitamina C nell’organismo si instaurano situazioni come la progressiva crescita dell’azione devastante dello stress ossidativo e dei radicali liberi sulle pareti cellulari vascolari e/o il progressivo impoverimento e cedimento di collagene nelle pareti cellulari vascolari che venendo tamponato da derivati di alfa lipoproteine produce, col progressivo accumulo, l’aterosclerosi e, di conseguenza, tutte le altre pericolosissime sue patologie derivate a cascata.

Il fabbisogno giornaliero di vitamina C, o acido ascorbico, è di circa 90 mg per gli uomini e di circa 70 mg per le donne, quota da aumentarsi nel caso ci si trovi in condizione di gravidanza.

Un’assunzione eccessiva di vitamina C può generare problemi ai reni, con formazione di calcoli, o un’overdose di ferro. Un eccesso di vitamina C può portare a sintomi come mal di testa, bruciori di stomaco, vomito, diarrea, gastrite e crampi addominali, ma anche debolezza, vertigini e vampate improvvise di calore.

Bisogna ricordare che la vitamina C non possiede alcuna proprietà terapeutica e perciò non sembra essere in grado né di prevenire, né di curare il raffreddore nè l’influenza. Alla vitamina C si riconosce piuttosto la capacità di accorciare dal punto di vista temporale l’episodio influenzale, sempre però sottolineando che non bisogna abusare nella sua assunzione, per non creare problemi.