La “DIETA MEDITERRANEA”

La dieta mediterranea, era lo stile di vita degli abitanti delle terre del mediterraneo. Coloro che lavoravano la terra, mangiavano ciò che il loro raccolto gli offriva.

Per alcuni studiosi, l’origine della dieta mediterranea coincide con la nascita dell’agricoltura nel Neolitico, quando le antiche popolazioni della Mesopotamia iniziarono a coltivare cereali e legumi. Furono i Greci, e successivamente i Romani, a consolidarei pilastri sui quali si basa questa “dieta”: frumento, olio extra vergine d’oliva e vino rosso.

Il termine “dieta merditerranea” nasce negli anni 60′, grazie al ricercatore statunitense Ancel Keys; che suggerì questo termine per indicare un particolare tipo di dieta sana ed equilibrata.

Già negli anni 50′ Keys, analizzando le abitudini alimentari in Finlandia, Olandia, Italia, Jugoslavia, Grecia, Giappone e negli Stati Uniti ( Lo studio delle 7 nazioni ), aveva trovato una forte correlazione tra il tasso di colesterolo nel sangue, il consumo pro capite di grassi di origine animale e l’incidenza di patologie cardiovascolari. L’ Italia , insieme a Grecia e Giappone, risultò essere uno dei tre Paesi con la più bassa incidenza di malattie cardio vascolari.

Però, le abitudini alimentari dell’ Italia non erano omogenee, infatti: nel sud si consumavano più cereali, legumi, ortaggi, frutta, pesce e olio extra vergine di oliva e si consumavano meno carne, latticini, uova e burro. A questi contrasti regionali corrispondevano differenze statistiche nei tassi di mortalità, e al più elevato consumo di grassi animali si associava una più alta frequenza di malattie cardiovascolari.

Questi studi epidermiologici ( studi relativi alla scienza medica che studiala diffusione delle malattie in un determinato territorio e i mezzi per combatterla.) evidenziarono i benefici della dieta del contadino meridionale degli anni 50′; in più, la dieta italiana poteva anche vantare una delle più grandi tradizioni gastronomiche al mondo. Questi validi motivi spinsero Keys a proporre questo modello alimentare nel mondo anglosassone.

Nel 2010, l’UNESCO ha iscritto la “dieta mediterranea” bella prestigiosa lista delle tradizioni considerate patrimonio mondiale immateriale dell’umanità. Essa rappresenta uno stile di vita sostenibile basato anche sull’importanzadel mangiare i prodotti tipici del territorio, in momenti conviviali con la famiglia o con gli amici.

Caratteristiche della dieta mediterranea

La dieta mediterranea costituisce un modello alimentare internazionale atto a tutelare la salute delle comunità e a prevenire il rischio delle “malattie del benessere” come :

  • L’ipertensione
  • Il diabete
  • L’atereosclerosi
  • l’obesità
  • Alcui tipi di cancro

In Europa, essa costituisce anche uno dei criteri-guida più importanti per quanto riguarda le scelte politiche alimentari: l’Unione Europea, infatti promuove il consumo dei prodotti tipici mediterranei.

Uno dei prodotti che l’UE promuove l’olio extra vergine d’oliva

Le caratteristiche della dieta mediterranea sono:

  • Elevato consumo di cereali e i loro derivati ( pane, pasta, riso, ecc…);
  • Elevato consumo di frutta e verdura di stagione fresche;
  • Moderato consumo di legumi,che compaiono in molte ricette tradizionali spesso insieme alla pasta e il riso;
  • Uso dell’Olio Extra Vergine d’Oliva per cucinare e condire gli alimenti;
  • Consumo di moderate quantità di pesce, in particolare quello azzurro ( sardine, alici, sgombri,ecc..), e di carne;
  • Piccole o moderate quantità di latte, formaggio e yogurt;
  • Moderato consumo di uova, rappresentaun’alternativa alle carni;
  • Uso di erbe aromatiche e spezie o di frutta secca per insaporire le pietanze;
  • Moderato consumo di vino, di solito in concomitanza con i pasti.

Una caratteristica della dieta mediterranea è quella di rivalutare i piatti unici, quali:

  • Pasta con legumi;
  • Minestroni;
  • Spezzatino con patate;
  • Pizza

Ad essi è sufficiente abbinare un piatto di verdura cruda o della frutta fresca per avere un pasto nutrizionalmente equilibrato. I prodotti alla base di questa dieta sono profondamente legati alla cultura gastronomica italiana, per cui nella ricerca delle sane abitudini alimentari l’Italia parte davvero avvantaggiata: basta ritornare alla cucina tradizionale dei nostri cari antenati!

La Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea

La Dieta mediterrane viene rappresentata con una piramide alimentare.

La nuova piramide della dieta mediterranea moderna è stata rappresentata dall’INRAN nel 2009. Essa è rivolta a tutti gli individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni e tiene conto dell’evoluzione e dei tempi e della società, evidenziando l’importanza basilare dell’attività fisica e della convivialità a tavola; suggerisce inoltre di privilegiare il consumo di prodotti locali su base stagionale.

La piramide è strutturata con gli alimenti che solitamente compongono un pasto: quelli principali alla base e, via via a salire, gli altri alimenti necessari a completare il pasto, distribuiti a seconda che la frequenza di consumo consigliata sia giornaliera o settimanale.

Alla base della piramide sono state messe frutta(1-2 porzioni al giorno ) e verdura ( 2 o più porzioni al giorno) e i cereali e i suoi derivati, preferibilmente integrali ( con 1-2 porzioni ). Più in alto si trovano latte e derivati, e l’olio extra vergine d’oliva ( 3/4 cucchiai al giorno). Seguono frutta a guscio ed erbe, spezie,aglio e cipolla, molto utili per ridurre la quantità di sale aggiunto alle pietanze. Salendo ancora, si trovano i cibi da consumare con frequenza settimanale, variando di volta in volta la composizione dei pasti: 2-4 porzioni di uova, 2 o più porzioni di pesce e legumi, 1 o 2 porzioni di pollame. In cima si trovano carne, salumi e dolci, con due porzioni moderate alla settimana.

La piramide raccomanda l’abitudine di bere l’acqua a volontà e di bere vino con moderazione, o infusi, nel rispetto delle tradizioni sociali.