Una colazione slow

Ci sono giorni in cui è possibile concedersi il lusso di rallentare il proprio ritmo quotidiano e prolungare momenti che di solito sono vissuti come necessari e al tempo stesso rapidi in funzione di ciò che seguirà.
Uno di questi momenti è appunto la colazione: si fa perché non è corretto saltarla ma non si gusta appieno; si vive in modo frenetico perché si deve dare avvio alla propria giornata lavorativa.
Allora, quando l’esigenza di vivere slow può essere soddisfatta, lo si fa appieno e si recupera il gusto dell’alimento sano e del modo di consumarlo per concedersi il piacere del bello e del buono che ci ricaricano e ci donano benessere.
Pertanto oggi vi invito a testare sul vostro stato psicofisico gli effetti straordinari della mia colazione slow.
Due semplici ingredienti necessari: un Pan bauletto light con lievito madre e della marmellata homemade. A ognuno di voi la facoltà di integrarli in base ai propri gusti ed esigenze, moltiplicandone l’efficacia.
Pan bauletto
Per la ricetta del Pan bauletto sono debitrice a Lucia Ambrosio di Dal dolce al salato con Lucia. Si tratta di un pane ottenuto con un procedimento particolare che consente di ottenere dei lievitati morbidissimi; il metodo è di origine asiatica, precisamente cinese, conosciuto con il nome di Tang Zhong o nella traduzione moderna di water roux.
Io l’ho realizzato per uno stampo per pane a cassetta da 40 cm di lunghezza (misura interna) raddoppiando le dosi della ricetta originale e con alcune modifiche.
Ho utilizzato tre tipi di farina: 500 grammi di farina 0, 200 di Panettone Z (residuo della colomba) e 100 di Uniqua Rossa (integrale) del Molino Dallagiovanna.
Per adattare le dosi al vostro stampo considerate che ogni filoncino sarà largo circa 4 cm e peserà sui 130/135 grammi. Quindi in uno stampo da 28 cm andranno 7 filoncini, mentre nel mio di 40 ne sono bastati 10. Dalla pezzatura ho ottenuto 12 filoncini di circa 135 grammi e con quelli avanzati ho realizzato due panini.
Inoltre, ho adottato alcuni accorgimenti nella lavorazione: impastato a lungo (anche 20/30 minuti) con il gancio a velocità minima, prima di aggiungere l’olio. Alla fine comunque l’impasto è risultato molto morbido ed è stato necessario procedere all’incordatura a mano con la tecnica dello slap and fold. Tra i due giri di pieghe a tre ho poi riposto l’impasto in frigo.
Per quanto riguarda olio e zucchero, ho utilizzato 50 grammi di olio EVO e 15 grammi di zucchero. Non avevo il latte in polvere e quindi non l’ho messo.
Per quanto riguarda la cottura, ho inoltre adottato la modalità statica con vapore (tegamino pieno d’acqua sul fondo del forno) che utilizzo anche per il pane casereccio ma in questo caso per tutto il tempo. Questo consente di favorire lo sviluppo dell’impasto perché rallenta il formarsi della crosta e pertanto si avrà un pane più soffice.
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Profumo incredibile conferito dalla pasta madre e dalla farina integrale, gusto adattabilissimo tanto al dolce quanto al salato.
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Per la colazione ottimo con del burro bavarese e/o con un velo di confettura di mele cotogne homemade.
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