Forno statico o ventilato?

Forno statico o ventilato? Dite la verità è una domanda che vi ponete quasi sempre ad ogni nuova realizzazione culinaria.

Di seguito alcune linee guida ed una tabella per capirci insieme, proviamo a scoprirle insieme.

Statico o Ventilato?
Statico o Ventilato?

Nel forno statico ci sono resistenze che si surriscaldano e cuociono i cibi per irraggiamento.

La cottura è più lenta e meno uniforme rispetto al forno ventilato, ma sarà più delicata e permetterà ai cibi di lievitare correttamente.

Per questo il forno statico è indicato per: tutti i tipi di dolci “lievitati”, pane, pizza, focaccia. I vostri prodotti da forno risulteranno ben cotti ed asciutti anche all’interno.

Il forno ventilato, diversamente, ha una ventola al suo interno, la quale attiva un flusso d’aria che espande il calore uniformemente, cuocendo quindi gli alimenti per convezione.

La cottura è più uniforme e veloce, ma crea un’intensa disidratazione della superficie dei cibi, mentre lascia l’interno più morbido, il che è utile in certi casi, ma controproducente in altri. 

I cibi che vanno cucinati con forno ventilato sono solitamente: carne, pesce, arrosti, lasagne o pasta al forno, patate, verdure ripiene o gratinate, biscotti.

Avrete così una stuzzicante croccantezza all’esterno, per poi trovare una piacevole morbidezza all’interno; la vostra carne non diventerà dura e secca, e le vostre lasagne avranno una farcitura di besciamella dalla consistenza ideale.

 

La differenza di cottura tra forno ventilato e forno statico sta anche in calore e durata: 160°C di forno ventilato equivalgono a circa 180°C di forno statico, c’è una differenza tra i due di 20-25°C. Per lo stesso motivo, la durata va accorciata nel caso di cottura con forno ventilato.

 

Qualche consiglio sull’uso del forno:

A grandi linee questi sono i consigli da seguire per avere cotture corrette, ma ci sono delle precisazioni da fare:

  • C’è chi ama usare il forno ventilato e per le cotture con lievito fa così: dopo la lievitazione, si spennella la superficie con latte o burro fuso, in modo da non permettere la creazione della crosticina.
  • Dopo di che si mette il cibo lievitato in forno, aggiungendo un recipiente con acqua, in modo che il calore prodotto crei vapore. Quest’ultimo manterrà la morbidezza dell’alimento e ne favorirà l’ulteriore lievitazione.
  • Per la doratura superficiale si toglie la ciotola d’acqua, si fa uscire il vapore e si lascia in forno per altri 10 minuti.
  • Dato che le temperature indicate dal vostro forno, soprattutto nei forni non digitali, sono piuttosto approssimative, per controllare il calore potete comprare un termometro da forno.
  • Inoltre, chi usa il grill sappia che non è un metodo di cottura, ma soltanto un modo per creare, in tempo brevissimo, una doratura superficiale ai cibi.
  • Quest’ultimo, funziona tramite una resistenza , che diventa incandescente, quindi oltre a dover tenere d’occhio i cibi per evitare che brucino, sappiate anche che consuma moltissimo.

Dopo tutto questo discorso, sono sicura che c’è chi dissentirà su qualcosa, perché la verità è che i forni domestici sono molto differenti l’uno dall’altro e ognuno va conosciuto per far sì che renda il meglio.

 

Un consiglio:

Provate a fare la stessa ricetta e a cuocerla una volta in forno statico ed una in forno ventilato, assaggiate di persona il risultato e “fate amicizia” con quel prezioso elettrodomestico che avete in cucina!

 

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