Una cheesecake diversa dalla più conosciuta cugina newyorkese, della consistenza di una nuvola, come suggerisce il nome (cotton candy è lo zucchero filato). In realtà non si tratta di un dolce tradizionale giapponese, ma di una reinterpretazione della versione originale americana. Fatto sta che mio marito, assaggiatala in una sola occasione durante il suo ormai remoto soggiorno nel paese del Sol Levante, lo ricorda come uno dei dolci più buoni mai assaggiati. Potevo io non provare a riprodurlo?
Ricetta tratta da http://www.arabafeliceincucina.com/2016/01/japanese-cotton-cheesecake-ovvero-il.html?m=1
Ingredienti (tortiera da 20cm)
- 250g philadelphia
- 50g burro
- 100ml latte intero
- 40g farina 00
- 40g maizena
- 1 cucchiaino di baking
- 1 pizzico di sale
- 6 uova
- 1 cucchiaio di succo di limone
- 170g zucchero
Procedimento
Molto importante utilizzare gli ingredienti a temperatura ambiente.
Ammorbidiamo il burro a pomata con l’aiuto del microonde. Poniamolo in una terrina insieme alla philadelphia e, a bagnomaria, lavoriamo con una frusta fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Incorporiamo anche il latte. Lontano dal fuoco incorporiamo farina, maizena, sale e baking setacciati, poi anche i tuorli e il succo di limone.
Montiamo a neve gli albumi dopo averli uniti allo zucchero. Con una spatola incorporiamo al composto precedentemente preparato.
Scegliamo uno stampo (mi raccomando, non a cerniera apribile!) e versiamovi il composto all’interno. Prepariamo una tortiera più grande che possa contenere la tortiera precedente per la cottura a bagnomaria. Copriamone il fondo con carta da cucina, versiamo all’interno acqua tiepida. Inseriamo la tortiera più piccola in modo tale che il livello dell’acqua eguagli quello del composto nella tortiera ( entrambi inferiori al bordo della tortiera però! per evitare inondazioni del dolce). Cuociamo in forno statico a 160°C per 1 h circa, farà fede la prova stecchino. Se la parte superiore tende a colorirsi, copriamo con carte domopack.
Facciamo raffreddare completamente, meglio ancora semicongeliamo, poi estraiamo il dolce dalla tortiera.