Kilometro 0

L’espressione “prodotti alimentari a km zero”, mutuata dall’anglosassone “food miles”, definisce quella categoria di alimenti per la quale si diminuisce  o elimina la distanza tra agricoltore e consumatore, con riduzione della produzione di anidride carbonica (CO2) e del costo finale. Tra la campagna e la nostra tavola, gli alimenti subiscono, infatti, numerosissimi passaggi di lavorazione (raccolta, lavaggio, pulitura, primo stoccaggio), confezionamento (spesso dispendioso, a seconda della destinazione finale) e infine, accesso alla Gdo (Grande distribuzione organizzata) che opera attraverso numerosi altri intermediari fino allo scaffale del supermercato.

Vi sono varie ragioni per preferire i prodotti a filiera corta, tra cui quelle di natura:

Ambientale: la riduzione del CO2 prodotta grazie all’abbattimento dei trasporti (prevalentemente su gomma), il risparmio in acqua ed energia dei processi di lavaggio e confezionamento e l’eliminazione degli imballaggi di plastica e cartone rendono questi prodotti realmente ecosostenibili.

Nutrizionale: sono prodotti di stagione e del territorio e stante il breve trasporto e stoccaggio mantengono intatte tutte le caratteristiche organolettiche e i principi nutritivi (per esempio, le vitamine);di sicurezza alimentare: nella filiera lunga sono molti i prodotti che vengono importati da paesi lontani con normative meno rigorose di quelle italiane in termini di controlli igienico-sanitari con conseguente maggiore rischio per la salute.

Economica: l’eliminazione delle intermediazioni e dei trasporti abbatte il costo al consumatore in misura del 30%;di controllo sul prodotto: grazie al rapporto diretto con il produttore agricolo è possibile attuare un acquisto più consapevole e trasparente.