Coppetta di ginestrata dolce

Ho trovato questa ricetta su un giornale di cucina ma non avevo le uova e allora ho provato a rivederla..anche perchè stavo cercando qualcosa di di diverso dalla classica crema pasticcera e questa mi pare essere una buona sostituta.
Originariamente nasce dalla zona del Chianti, dove era considerata il non plus ultra quando c’era da rimettersi dopo una lunga malattia, o in caso di deperimenti. Veniva anche considerata una crema afrodisiaca e serviva a ridare vigore ai giovani sposi dopo la prima notte di nozze.
Chiamata ginestrata perchè veniva servita su un vassoio ottenuto intrecciando rametti di ginestra.

Come dicevo, senza uova, per ottenere il colore giallo ho usato lo zafferano e ho sostituito il gusto dolce del vin santo con la vaniglia…non so come sia l’originale ma questa è davvero buona. Si può mangiare semplicemente così oppure si possono intingere dei biscotti.

Ingredienti:

  • 1/2 l di latte
  • 60 g di zucchero di canna
  • 50 g di farina 00
  • 40 g di uvetta (facoltativa)
  • 1 baccello di vaniglia
  • 1 bustina di zafferano
  • 1 limone non trattato

Preparazione

  • Mettere in un pentolino il latte, lo zucchero di canna e mescolare.
  • Aggiungere i semini del baccello di vaniglia (si ricavano incidendolo nel senso della lunghezza) e la scorza del limone.

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  • Mettere il latte sul fuoco e portarlo ad ebollizione.
  • Aggiungere la farina a pioggia continuando a mescolare con cura.

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  • Cuocere per almeno 10 minuti finchè non si addenserà.
  • Insaporirla con lo zafferano e il succo di mezzo limone.
  • Spegnere il fuoco e unirvi, se si desidera, l’uvetta.

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  • Distribuire la crema in coppette individuali e servire tiepida o fredda.

ginestrata dolce

 

 

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