Toglietemi tutto ma non i formaggi

Tempo fa ho visto comparire alla porta un messo, e mai sorpresa fu più gradita. Egli conduceva con sé un enorme pacco, contenente una selezione di formaggi svizzeri: Tȇte de Moine, Emmental, Gruyère, o gruviera in italiano, e Sbrinz fra gli altri.
Devo a questo punto premettere una cosa: se uno vuole farmi felice, può regalarmi del formaggio. Mia figlia Laura è invece piuttosto schizzinosa, e nel frigo di casa mi tocca blindare le mie cremose delizie dentro contenitori a tenuta stagna, onde evitare il lamento (per certi versi giustificato) della prole. Eppure: quello che per altri è insopportabile, per me è aroma. Ma che dico aroma: profumo!
Insomma, stavo per allungare le manone sul pacco quando è scattata la condizione: il messo l’avrebbe mollato solo a condizione che io utilizzassi i formaggi come ingredienti per nuove ricette. Felice come una Pasqua ho risposto: “Dai qua!” e mi sono portata il tesoro in cucina. L’ho aperto come un regalo di Natale e mi sono quasi commossa quando ho scoperto che il Tȇte de Moine era accompagnato dal suo tagliere: dovete sapere che è un formaggio rotondo, tradizionalmente tagliato con un attrezzo grazie al quale si ottengono degli splendidi ricciolini, sottili e scioglievolissimi, a forma di rosa.

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Non potevo non partire da questo! Con la gioia nel cuore ho preparato il risotto pere e Tȇte de Moine, caricato in fretta e furia perché troppo buono per non essere condiviso (lo trovate qui), e ora sono alle prese con gli altri ingredienti. “Alle prese” per modo di dire, è più il formaggio che mangio di quello che uso come ingrediente, se non mi sbrigo rischio di finirli tutti a forza di piccoli bocconcini prima di averli cucinati!
Voi di cosa siete golosi?

 

 

 

Pubblicato da Sonia Peronaci

Innamorata della cucina in tutte le sue forme, ho fatto di questa passione un lavoro creando GialloZafferano, ho condotto una trasmissione su Fox-Life e ogni tanto mi diverto a pubblicare dei libri di cucina. Nella mia vita, 3 figlie, un compagno, 2 simpaticissimi e rumorosissimi pincher, oltre a una ventina di ragazzi in redazione a Giallozafferano.

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