Oggi ho una notizia bomba: ci trasferiamo.
In realtà è un po’ che ho in mente di cambiare sede: forse perché abbiamo aggiunto persone, forse perché la sede attuale si è ristretta, non saprei, fatto sta che non ci entriamo quasi più. Lo spazio per le scrivanie è risicato, Gian Marco scatta in un quaranta centimetri, con le spalle al computer di Francesco (meno male che è magro), attorno al tavolo da pranzo – che un tempo mi sembrava enorme – ci dobbiamo sedere in seconda fila per starci tutti.
Dopo una tempesta di insistenze e la sobria minaccia di far costruire un economico soppalco, alfine il buon Santagata, boss di Banzai Media (la grande famiglia internettiana della quale facciamo parte) ha deliberato che ci avrebbe scovato uno spazio vicino a loro, in modo da costruire un unico quartier generale con tutte le attività della web agency.
Lo spazio è saltato fuori e l’ho visto: avevo le lacrime agli occhi dalla gioia.
Ovviamente subito mi sono chiesta: “Come faccio a far diventare questo spazio come quelli che hanno a QVC?” e ho immaginato una ristrutturazione faraonica. Francesco e il buon Santagata, estratto conto alla mano, mi hanno fatto presente che sognare è bello ma la realtà un’altra cosa. Ho storto il naso, fatto qualche capriccio, poi mi sono ridimensionata ed ecco qua: è scattato il gioco meraviglioso “consulta l’architetto” che, in abbinamento al gioco pericoloso “fai quadrare il bilancio”, provoca interessanti scosse di panico e brividi lungo la schiena quando meno te l’aspetti, ma tutto sommato è, lo confesso, un bellissimo gioco.
La notte mi vedo già nella cucina in più della quale disporremo, al barbecue e al forno a legna, e poi immagino le luci giuste per fare foto e video, e i ragazzi della redazione disposti magari a ferro di cavallo ma non a torre (uno sull’altro, come ora).
In cambio di tutto ciò ho giurato che interromperò il lavoro il minimo possibile a causa del trasloco, quindi sì, sarà in primavera (speriamo) ma dobbiamo già pensare al trasloco. Suggerimenti organizzativi?
