‘a frittata ‘e maccarune

Ovvero, la frittata di spaghetti. A casa mia, in dialetto, si chiama “maccarune” qualunque tipo di pasta si possa mangiare con la forchetta. Quindi rimane esclusa solo la pastina da brodo.

La ricetta trae origini dal riutilizzo della pastasciutta avanzata, ma io uso spaghetti nuovi di zecca.

Per fare queste (4) frittatine monoporzione ho usato:

150 gr di spaghetti

2 uova

salame piccante a dadini (la quantità va a gusto)

fiordilatte a dadini (c.s.)

parmigiano reggiano grattugiato

sale e pepe p.b.

Si lessano gli spaghetti al dente. Nel frattempo sbattete le due uova con un pizzico di sale e una macinata di pepe nero. Aggiungete poi il salame, il fiordilatte e il parmigiano e amalgamate bene il tutto. Scolate gli spaghetti e raffreddateli subito sotto il getto dell’acqua fredda, altrimenti, quando li mescolate al composto di uova, ottenete l’effetto carbonara!

Mescolate bene bene il tutto e cuocete in una padella antiaderente in cui avrete versato pochissimo olio d’oliva. La larghezza della padella che userete dipende da quanto volete alta la vostra frittata. Per fare queste monoporzione io ho messo un coppapasta tondo sul fondo della padella e vi ho versato dentro una parte del composto di spaghetti.

Il consiglio è quello di far cuocere a padella coperta e fuoco non troppo alto per una decina di minuti, altrimenti si rischia che la frittata abbrustolisca troppo all’esterno lasciando l’interno crudo. Dopo, togliete il coperchio e alzate il fuoco. Girate e completate la cottura dall’altra parte.

Ottima calda, buonissima tiepida, eccezionale anche fredda. Le nostre mamme ce ne davano degli spicchi da portare quando andavamo in gita scolastica e non c’era pic-nic sulla spiaggia che non avesse “‘a frittata ‘e maccarune” come protagonista!

Frittata e maccarune

 

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