Le Minne di Sant’Agata, il dolce più famoso di Catania.

Le Minne di Sant’Agata, il dolce più famoso di Catania.

Le Minne di Sant’Agata sono il dolce più famoso di Catania. Delle piccole “cassatine” di ricotta, ricoperte da una glassa candida e completate da una bella ciliegina candita

Le Minne di Sant’Agata, il dolce più famoso di Catania.

Come la cassata siciliana, hanno una base di pan di Spagna e sono ripiene di crema di ricotta di pecora su cui viene adagiato un dolcissimo rivestimento di pasta reale e glassa bianca, sormontato da una ciliegina, posta come decorazione a richiamare il capezzolo. “Ie minne” di Sant”Agata vengono preparate soprattutto in occasione della festa dedicata alla santa, patrona della città di Catania, ma si trovano in tutte le pasticcerie siciliane in qualsiasi periodo dell’anno.

Quando le si vede, si pensa subito a una cassatina, ma la storia è tutta diversa. La forma delle Minne di Sant’Agata (Cassatelle di Sant’Agata o Cassatine di Sant’Agata) ricorda quella di un seno di donna (in memoria del martirio della Santa). I festeggiamenti in suo onore ricadono si svolgono tradizionalmente dal 3 al 5 febbraio e poi ancora il 12 febbraio e il 17 agosto.

Le minne di Sant’Agata ricordano per gusto e preparazione la cassata siciliana. Inoltre, alcune versioni del dolce vengono preparate con la pasta frolla. Si crea dapprima la cupola nello stampo, si farcisce con la crema di ricotta e poi si richiude con altra frolla. Solo dopo la cottura si procede con la copertura a base di pasta reale e glassa di zucchero.

La ricotta deve essere rigorosamente di pecora. La ricotta di pecora è uno degli ingredienti principali della gastronomia e della pasticcieria siciliana, essa trova ampia diffusione in svariate ricette, sia inerenti a pietanze dolci sia a pietanze salate.

Storia della santa

Occorre infatti a questo punto sapere chi fosse questa Agata. Secondo una cronaca medievale, Agata era una ragazza catanese, che viveva come cristiana durante un periodo di intensa persecuzione religiosa. Un prefetto locale, indignato per il rifiuto delle sue avances da parte della giovane donna, la fece imprigionare e torturare. I suoi aguzzini finirono per tagliarle il seno con delle tenaglie. Secondo la tradizione, sebbene i suoi seni siano stati miracolosamente restaurati da San Pietro, Agata morì il 5 febbraio 251, dopo che i torturatori la trascinarono su carboni ardenti e frammenti di cocci aguzzi.

Si narra infatti che alla giovane Agata vennero amputati i seni dopo essersi negata alle pretese del conte romano Quinziano, d’istanza in Sicilia. Divenuta poi santa e patrona della città di Catania, le venne dedicato questo dolce. Le minne di Sant’Agata andrebbero mangiate in numero pari, proprio come i seni della donna.

Le Minne di Sant’Agata, il dolce più famoso di Catania, sono dedicate alla Santa protettrice di balie, nutrici e donne affette da patologie al seno, oltre che patrona di Catania (la celebrazione cade il 5 febbraio, ma i festeggiamenti in città iniziano qualche giorno prima)

Pubblicato da Fantasia in Cucina

La mia passione per la cucina e il buon cibo è nata grazie al mio lavoro e ai miei viaggi. Ho iniziato sin da piccola a raccogliere le ricette di tutto ciò che mi piaceva mangiare e ad appuntarlo su una agenda. Con il passare degli anni è cresciuta in me la passione per la cucina e la tradizione enogastronomica del territorio ibleo. Il mio vuole essere un blog che non è un semplice sito di ricette, ma anche un viaggio della memoria, della cultura di un popolo, quello degli abitanti dei Monti Iblei, in Sicilia, luogo d’incontro tra le province di Ragusa, Siracusa e Catania. Dietro ogni ricetta c'è una storia, talvolta di una famiglia, di un incontro o di un viaggio. Il mio intento è quello di svelare, conservare e di tramandare attraverso le mie ricette l’anima, i saperi, le tradizioni, le passioni e la storia di un popolo. Cucino, fotografo mangio e posto. Mi piace anche consigliare ai miei amici oltre alle ricette sfiziose anche dove mangiare nei locali caratteristici dove andare a mangiare in Sicilia. Se vi va seguitemi, siete i benvenuti. Barbara