CASTELLO DI TORNANO

Dopo un meraviglioso weekend passato tra le sue mura e dopo aver assaporato un’atmosfera che solo in un Castello dell’anno 1000 si trova, posso finalmente parlarvi di questa dimora storica in cui sono stata ospite, a Gaiole in Chianti nella mia amata Toscana. Inizialmente il Castello di Tornano era di proprietà del Barone Ricasoli, che possedeva quasi tutti i castelli della zona. Oggi invece è rimasto di sua proprietà solo il Castello di Brolio che si trova nelle vicinanze.

E’ negli anni ’70 del novecento che il Castello di Tornano viene acquistato dalla Famiglia Selvolini, che abitava la casa colonica adiacente. Il Sig. Selvolini inizia così una grandissima opera di restauro che porta alla luce zone del castello rimaste fino a quel momento nascoste, come per esempio la zona oggi adibita a Cantina e quella della Cappella. Ma vi parlerò nel dettaglio di ognuna di queste.

Inizialmente la famiglia Selvolini viveva nelle stanze del Castello e non nella torre, difatti i primi anni l’intera struttura fu adibita ad abitazione principale. Solo successivamente decisero di trasformarla in struttura ricettiva. Si deve proprio a loro la possibilità di accedere alla Torre del Castello, in quanto priva di scale, e fu l’architetto designato dal Sig. Selvolini a costruirvi le scale che oggi permettono di accedere alla sua terrazza e alle suites. E’ molto bella l’idea che sta alla base di questo lavoro difatti, salendo, ci si rende conto che una parte di scale è realizzata in pietra, una in legno e l’ultima in ferro. Questa è stata un’idea dell’architetto volta a simboleggiare le tre età storiche più conosciute: età della pietra, età del legno e l’età del ferro.

La nostra visita inizia con un tour delle camere del Castello e della Torre. Oltre a queste vi sottolineo che hanno realizzato delle camere e degli appartamenti anche nella casa colonica che si trova a pochi metri dal castello per un totale oggi di 24 camere.

Nell’ala principale del castello troviamo le camere dedicate agli innamorati, difatti portano i nomi di coppie conosciute come per esempio : “Paolo e Francesca”, “Dante e Beatrice”. Le camere sono tutte realizzate con letto a baldacchino e mobili d’epoca così da riflettere il più possibile lo stile proprio di una dimora storica. Ovviamente ognuna si distingue per i colori e per le sue particolarità. Si parla si di una dimora storica, ma i comfort non mancano, tutte le camere hanno un’ampia doccia e un comodo bagno oltre agli accessori per realizzare un tè o un caffe. Abbiamo anche trovato un gentile omaggio dello chef : dei gustosi biscottini oltre che il set di cortesia con le ciabatte, la crema e il doccia shampoo.

Passiamo all’ala della Torre. Attraversando un maestoso salone si arriva alle prime suites. Ognuna di queste porta il nome di donne che hanno fatto la storia come per esempio “Lucrezia Borgia” oppure ” La Monaca di Monza”. Anche queste caratterizzate dal letto a baldacchino e da mobili d’epoca ma molto più spaziose rispetto alle camere del Castello. In una delle suites si trova poi una bellissima vasca idromassaggio dove potersi rilassare e godere del panorama che si scorge dalle finestre. E’ proprio in questa suites che ha alloggiato lo Chef Bruno Barbieri quando hanno partecipato con la loro struttura al programma televisivo ” Quattro Hotel”.

Inutile dire che a mio parere ciò che hanno creato rispecchia perfettamente lo stile di un castello. Sarebbe assurdo per me entrare nelle stanze di un castello e non trovare un elegante letto a baldacchino o mobili d’epoca.

Suite con vasca idromassaggio
Suite con vasca idromassaggio

Passiamo adesso alle stanze della casa colonica. Ovviamente qui non viene ripreso lo stile del castello ma in ognuna di queste si scorgono elementi che fanno pensare ad una casa antica e vissuta , come per esempio alcuni dettagli in pietra che ritroviamo al loro interno. Per quanto riguarda gli appartamenti, ognuno di questi ha un proprio resede dove potersi rilassare e mangiare. Difatti, mentre per le camere sono previsti i servizi dell’hotel come colazione a buffet e cena, negli appartamenti c’è libertà di utilizzo della cucina interna.

Camera Glicine

Altro punto di forza della struttura e il Cottage oggi rinominato ” Avicii” perchè il famoso dj è proprio qui che ha registrato uno dei suoi ultimi dischi prima del suicidio. Nell’anno 2016 affittò l’intera struttura per sè e per il suo personale in modo da poter lavorare in serenità. E come dargli torto? La pace che regna in questo luogo è assoluta. Immerso tra i boschi, gli unici rumori che si sentono sono quelli della natura.

Dinanzi al cottage si trova una bellissima vasca idromassaggio per gli occupanti dell’abitazione, anche questa sotto dei maestosi alberi e vicino ad un tavolo dal quale gustare un ottimo pranzo o una gustosa cena.

Cottage Avicii

Passiamo adesso alla Cappella e alla Cantina, le due zone riportate alla luce dal Sig. Selvolini grazie ai suoi lavori in quanto sotterranee prima degli scavi. La cappella è ancora oggi attiva in quanto consacrata . E’ stata utilizzata per tutte le celebrazioni religiose più importanti della famiglia ed è l’unica all’interno della quale troviamo ancora un affresco originale del castello in quanto quest’ultimo è stato vittima di un furto durante il quale fu fatta razzia di tuttò ciò che c’era all’interno. La cappella , grazie alla sua posizione e alla piccola finestra dalla quale l’affresco non riusciva a passare, è l’unico luogo che riporta ancora tracce originali dell’epoca precedente.

Molto piacevole è stata la Degustazione dei vini di loro produzione e dell’olio, alla quale abbiamo partecipato all’interno della Cantina. Si pensa che un tempo quella zona fosse adibita alle prigioni. Questa credenza viene supportata dalla presenza, sul soffitto della stessa, di una botola collegata al castello dalla quale si pensa facessero cadere i prigionieri dopo averli torturati. Si scorgono infatti anche delle macchie sul muro che sono state associate al loro sangue.

Ma veniamo ai tempi attuali. La cantina presenta una bellissima selezione di vini di loro produzione, tra cui le quattro annate relative agli anni di nascita delle quattro figlie del Sig. Selvolini. Ha voluto dare vita a questa consuetudine così che tutte le figlie avessero a disposizione le bottiglie a loro dedicate, da stappare in occasioni speciali.

Durante la degustazione abbiamo assaggiato il Chianti Classico che viene prodotto solo da uve raccolte dal 14 settembre al 28 settembre di ogni anno. Prima viene messo nell’acciaio e poi conservato nei carati di legno. Il Chianti Classico Riserva, la cui raccolta prosegue anche fino al mese di ottobre ed è formato da uve Sauvignon e una punta di Merlot con il metodo Leonardo Da Vinci. Infine il Vin Santo, vino liquoroso tipico di Umbria e Toscana. Per realizzare il Vin Santo, l’uva ( Trebbiano e Malvasia) viene appesa e lasciata essiccare per poi essere inserita nei caratelli più piccoli nei quali starà per minimo due anni. Generalmente più ci sta più viene buono. Preciso che quello toscano è più dolce rispetto a quello umbro e che la vendemmia al Castello di Tornano viene ancora fatta a mano.

La degustazione è stata accompagnata da un vassoio di salumi toscani, crostini tipici, fagioli, olive e pane e per il Vin Santo ci è stato suggerito, invece che gustarlo con i classici biscotti chiamati ” Cantucci” , con il parmigiano, e questo accostamento ci è piaciuto molto.

Infine abbiamo degustato anche il loro olio extravergine d’oliva. In Toscana le olive vengono raccolte ancora acerbe e nei primi tempi l’olio risulterà di un colore verde fosforescente e pizzicherà all’assaggio. Il pane bruschettato che si assaggia con l’olio definito ” NOVO” viene chiamato “fett’unta” .

Degustazione in Cantina
Assaggio del Vin Santo durante la degustazione

Prima di ritirarci nelle camere per passare la nostra notte nel castello, abbiamo gustato un’ottima cena nei tavoli all’aperto del loro ristorante.

L’entree non può che essere una bruschetta con l’olio di loro produzione. Poi abbiamo scelto dei classici pici al ragù casareccio e del cinghiale cucinato con il Chianti Classico Riserva di loro produzione e infine due dolcini per allietare la serata: una crema di riso e arancia e un soufflè al cioccolato.

Pici al ragù casereccio
Cinghiale al Chianti CLassico Riserva

La mattina, al nostro risveglio, ci siamo trovati un ricco buffet composto da piatti salati e dolci. Partiamo dai primi : mortadella freschissima del paese Radda in Chianti, che si trova nelle vicinanze. Salamino toscano e pomodorini. Per chi fosse amante del dolce, a disposizione dei croissant da accompagnare con crema biologica alla nocciola, marmellata e tanto altro.

La giornata non può che iniziare con il piede giusto e proseguire ancora meglio grazie alla piscina e alla zona relax nella quale fermarsi per il weekend.

Grazie ancora a Patrizia e a tutto il suo staff per l’Accoglienza e per averci fatto scoprire la bellissima storia che è dietro a questo meraviglioso Castello. Fa davvero impressione ritrovarsi sotto quelle imponenti mura che hanno visto passare tanta storia sotto i loro occhi. E se oggi questo è possibile, è solo grazie ai lavori da loro messi in atto per riportarlo alla luce.

A presto!

Vista panoramica dalla Torre

Pubblicato da dolcegiuridica

Food blogger sulla piattaforma di Giallo Zafferano, conosciuta con il nome di Dolcegiuridica, Elisabetta condivide sul suo blog foto e video delle ricette create con i prodotti a chilometro zero del proprio orto, puntando sulla stagionalità e sulla qualità. Unendo la passione per la cucina a quella dei viaggi, è andata alla scoperta delle eccellenze gastronomiche del nostro Paese e delle aziende che le producono, trasformandole in deliziose ricette.