Lievito madre (2° giorno)

Come diceva Frederick Frankenstein, si può fare!!!

Mi spiego meglio, il mio lievito è vivo! Passate le 48 ore in cui l’uvetta è rimasta a macerare nell’acqua, ho filtrato quest’ultima e ne ho presi 100 gr (vi consiglio di partire con solo 100 gr di acqua altrimenti vi ritroverete a nuotare in un mare di lievito) e ho aggiunto 100 gr di farina 00.

All’inizio potete usare la farina che volete verso gli ultimi due rinfreschi sarebbe meglio usare la farina che poi utilizzerete per fare i vostri impasti; in pratica se voi usate abitualmente la farina integrale usate nei rinfreschi la farina integrale, se usate la farina manitoba usate questa e via discorrendo.

Io vi consiglio di usare subito la farina che utilizzerete sempre in modo da non sbagliare. Comunque ho visto ricette dove usano il lievito madre fatto con una farina e l’impasto di un altro.

Tornando alla ricetta, una volta che ho pesato l’acqua (in bottiglia e a una temperatura tra i 30/35°) e la farina li mischio assieme con l’aiuto di un mestolo in legno (ho sentito che è meglio evitare il metallo) all’interno di un barattolo alto (perché crescerà un sacco). Ho coperto con un canovaccio umido e messo a lievitare per altre 24 ore all’interno del forno con la luce accesa.

Il mio lievito posso dire che è già vivo perché in poco meno di 3 ore ha triplicato il suo volume. Quindi con le giuste temperature e le piccole accortezze si può iniziare questo viaggio all’interno di un mondo piccolissimo.

Ci vediamo fra 24 h per il rinfresco.