Le scelte consapevoli dei consumatori

Certificazioni alimentari

Basta accendere la tv per accorgersi che le modalità comunicative dei produttori alimentari sono cambiate. Siamo passati dai grandi chef, che popolavano gli schermi ovunque, al trattare tematiche divenute sensibili sugli alimenti.
Si sente, infatti, sempre più parlare di tracciabilità, sostenibilità, biologico, plastic free, nutriscore…. Talvolta utilizzate in modo improprio. Spesso invece denotano come sia diventato importante dare le giuste informazioni ai consumatori.
Ma che cosa significano? Fondamentalmente sono la risposta alle richieste di evidenze che vanno al di là dei fattori organolettici di un prodotto. Richieste di provenienza dei prodotti, di ciò che contengono e o delle sostanze che possono essere un pericolo per la salute umana.


I consumatori come possono scegliere un alimento?


Sono molte le associazioni governative e non, che correlano la salute umana alla giusta alimentazione. Oltre le abitudini dei consumatori sono stati influenzate da aspetti salutistici, mode, dettami religiosi, ed etici.
Questo significa che l’attenzione dei consumatori per gli alimenti è mutata molto. Così come le scelte di acquisto. Ovvio che il brand influisce sempre molto nella scelta di un prodotto.
Ma c’è molta attenzione a quelle che sono le caratteristiche qualitative di un prodotto. Qualità intesa nel vero significato. E non quello italiano dove si crede che sia di qualità un alimento buono. Ma nell’intendere la capacità di un’azienda di produrre un alimento nel tempo rispettando determinati standard ben definiti.
In aiuto ai consumatori, ed a loro tutela, ci sono tutta una serie di attestazioni, o meglio certificazioni che dovrebbe avere un’azienda a tutela della nostra salute.


Le certificazioni alimentari: che cosa sono?


Di certificazioni alimentari ce ne sono un’infinità. Alcune sono delle norme di gestione organizzativa, talune sono veri e propri standard da rispettare. Alcune relative all’organizzazione ed alcune ai prodotti.
Vediamo di stilare un elenco di quelle più comunemente utilizzate:


• ISO 22000 – È la base di tutte le norme di certificazione. Definisce la creazione del sistema di gestione per la sicurezza alimentare. Gettando le basi di un sistema armonizzato a livello internazionale per la sicurezza alimentare;
• ISO 22005 – Quando si vede il marchio della certificazione per la tracciabilità di filiera si ha la certezza del rispetto dei requisiti rispetto alla provenienza degli alimenti;
• BRC – standard dei requisiti di sicurezza, qualità e legalità alimentare della GDO anglosassone. Un’azienda certificata con questi standard offre alti standard di igiene alimentare;
• IFS – la sorella dello standard visto sopra ma si riferisce alla GDO franto tedesca belga;
• FSSC 22000 – la normona per la sicurezza, qualità e legalità alimentare. Che in pratica unisce i requisiti della ISO 22000 con quelli degli standard BRC ed IFS;
• GLOBAL GAP – standard pari a quelli sovra citati che si riferisce al settore agricolo ortofrutticolo;
• BIO – la certificazione biologica riconoscibile con la foglia verde in etichetta. Che definisce produzioni rispettanti del regolamento europeo del biologico;
• VEGAN – certificazioni, a dire il vero spesso pasticciate che si riferiscono ai prodotti vegani. O per i vegetarian ai prodotti vegetariani;
• GLUTEN FREE – le certificazioni, quella con la spiga barrata è la più famosa, che si riferisce ai prodotti con assenza, o non superamento dei 20 ppm di glutine;
• CERTIFICAZIONI ITTICHE – standard di certificazione trasversali per la sostenibilità ambientale, alimentare, sociale le più famose sono la certificazione Friend Of The Sea, MSC, Global Gap Aquaculture, ASC. Il riconoscimento è immediato per la presenza in etichetta dei loghi;
• CERTIFICAZIONE RELIGIOSE – le più conosciute Kosher ed Halal, che si riferiscono al rispetto dei dettami Ebraici e Musulmani. Per i consumatori osservanti di queste religioni;
• MARCHI E DENOMINAZIONI – DOP, IGP, DOCG, marchi e denominazioni, riportate in etichetta, che rispettano lo specifico regolamento europeo per determinati prodotti.


Tutte queste norme vengono ovviamente valutate da organismi di certificazione terzi. Ed i vantaggi per le organizzazioni che raggiungono gli obbiettivi della certificazione alimentare possono essere approfonditi qui.


Quindi l’informazione è tutto!!


Talune delle certificazioni alimentari che abbiamo visto sopra sono riportate direttamente nelle confezioni degli alimenti. Per esempio la certificazione ISO 22000, ISO 22005, MSC, Friend Of The Sea, ASC, le certificazioni biologiche, religiose, vegan, gluten free.
Altre come gli standard alimentari come le certificazioni BRC, IFS, FSSC 22000, GLOBAL GAP, non possono essere inserite come indicazione. I proprietari degli standard non lo permettono, ma vengono riportate nei siti aziendali e nelle banche dati di tali standard.
Ultimamente che guidano le scelte dei consumatori ci sono anche le etichette nutri score. Le più importanti sono quella a colori francese e quella a batteria europea. Che definiscono la composizione dei valori nutritivi degli alimenti.
Quindi consigliamo ai consumatori, per una scelta consapevole per gli alimenti, di non lasciarsi guidare dalle mode. Ma di informarsi per poter effettuare le scelte più in linea con i propri stili di vita.

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