Questi buonissimi dolcetti tipici di Prato me li ha insegnati a fare una mia compagna tantissimi anni fà quando eravamo a scuola nel Convitto Santa Caterina. Nella seconda metà dell’ottocento il pasticcere di Prato Antonio Mattei ricupera la ricetta dei “biscotti di Prato” e rivisitandola, rendendola l’orgoglio del Made in Italy già a quell’epoca, e tra i cantucci e il vin santo la Toscana sembra vantare una tradizione dolciaria ed enologica vecchia di secoli, quindi l’unione del Vin Santo e dei cantucci, quasi sembra che non possa esistere il consumo di uno senza l’altro. Dopo diverse ricerche ho scoperto che già nel 1348 a Siena quando c’era la peste e la leggenda narra di un frate francescano che nel disperato tentativo di salvare la vita dei senesi colpiti da peste, dava loro il vino adoperato nella celebrazione della Santa Messa. Naturalmente i malati non guarivano subito anche se solo un sorso, dava a loro un gran sollievo, e si propagò la credenza che quel vino fosse santo ecco perché vinsanto.
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- DifficoltàMolto facile
- CostoMolto economico
- Tempo di preparazione30 Minuti
- Tempo di cottura25 Minuti
- Metodo di cotturaForno
- CucinaItaliana
Ingredienti
- 500 gFarina 00
- 250 gZucchero
- 200 gMandorle non spellate e leggermente tostate
- 2Uova
- 3Tuorli
- Scorza grattata di un limone o di un’arancia solo la parte gialla
- 1 pizzicoSale
- 1Uovo per pennellare i filoni
- 10 gLievito per dolci