“Sciuè sciuè”, in dialetto partenopeo, indica un modo di fare le cose presto e bene. La derivazione etimologica mi sfugge, ma credo che ce ne si possa fare una ragione, no?
Ingredienti (per 2 persone):
30-40 pomodori datterini maturi
150 gr di spaghetti alla chitarra
2 cucchiai di olio e.v.o.
1 spicchio d’aglio
basilico
sale q.b.
pecorino sardo semi-stagionato
Procedimento:
Fate cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata. Nel frattempo lavate i datterini, tagliateli in 4 nel senso della lunghezza e fateli saltare in una padella nella quale avrete fatto scaldare l’olio con l’aglio.
Aggiungete un pizzico di sale e fate solo appassire i pomodori. Togliete l’aglio prima che diventi troppo scuro e aggiungete un po’ di foglie di basilico spezzettate con le dita.
A metà cottura degli spaghetti, prelevateli dalla pentola con una pinza e versateli nella padella, aggiungendo di volta in volta un po’ di acqua di cottura. “Risottate” la pasta (portatela a fine cottura come si fa con il risotto, aggiungendo acqua di cottura man mano che si asciuga) fino al grado di cottura preferito.
Impiattate e completate con una generosa grattugiata di pecorino sardo semi-stagionato.