Il Gravitostat, ovvero, per mantenere il peso, alzarsi e passeggiare!

Perché è così difficile per “i pigri”come me mantenere i risultati della dieta?

Supponiamo che si riesca a perdere peso, senza fretta, regolarmente, mangiando giusto fino a raggiungere il proprio obiettivo.

E a questo punto? Spesso, dopo un periodo felice in cui il peso si mantiene ok, ecco che, pur continuando ad alimentarsi bene, piano piano si comincia a riprendere peso.

E’ una cosa scoraggiante, che fa sembrare inutile qualsiasi ulteriore tentativo. E si dirà: niente, io sono fatto così, nella mia famiglia siamo tutti così, ecc.

In effetti anche la genetica un po’ c’entra, ma molto meno di quanto si pensi.

Per cercare di chiarirmi questo fenomeno, sono dovuta partire da lontano, dalle lezioni di Endocrinologia, durante la scuola di specializzazione…una vita fa’.

Un nostro illuminato professore

ci diceva che, oltre e al di là dell’assunzione calorica, nel processo di dimagramento e di mantenimento del peso, ci doveva essere di più. Per la prima volta sentii parlare di un’omeostasi del peso corporeo. L’omeostasi è il fenomeno per cui il nostro corpo cerca di mantenere un equilibrio con cui convive bene. Per esempio, l’omeostasi della temperatura (TERMOSTAT) fa sì che noi ci manteniamo sui 37 gradi, temperatura alla quale i processi metabolici ed enzimatici funzionano al meglio, nonostante ci si trovi in un ambiente molto caldo o molto freddo. Certo, questo a meno che le condizioni climatiche non siano estreme, o che non siamo affetti da una malattia febbrile.

Anche per il peso corporeo si era cominciato ad ipotizzare qualcosa di simile, che dovrebbe  impedirci di dimagrire troppo in caso di carestia, o viceversa di aumentare troppo in caso di sporadiche abbuffate.

Ora, tornando al quesito iniziale, supponiamo di riuscire a dimagrire, e raggiungere il nostro peso forma. Perché, a quel punto, sebbene si continui a mangiare bene, succede che piano piano, inesorabilmente, si riacquista il peso iniziale? Verrebbe da pensare che il nostro corpo voglia tornare a quel peso precedente, quello con cui per tanto tempo aveva convissuto, e che ormai aveva imparato a considerare come il “meglio” per sé, per star bene.

Già da una ventina d’anni si è pensato fossero coinvolte in questa omeostasi la leptina ed altre sostanze ancora, regolatrici della fame e della sazietà.

Solo da pochi anni si suppone (io mi riferisco in particolare a un recente e accreditato articolo*) che possa esserci un centro regolatore cerebrale,  il così detto GRAVITOSTAT, al quale arrivano messaggi  che partono dagli osteociti (cellule ossee) del femore: quando gli osteociti sono stimolati dal movimento o dalla stazione eretta, questo centro contribuisce al mantenimento del peso corporeo.

Occorreranno altri studi ed esperimenti per rendere inconfutabile quanto ho riportato, e poi..una sola persona non fa “statistica”. Comunque  vi assicuro che io,  facendo attività fisica leggera

(anche solo passeggiando un’oretta ogni giorno), sto mantenendo il mio peso ideale. Naturalmente continuo a mangiare nel modo giusto.

 

 

come vedete, sono uscita, abbandonando per un po’ lettura e poltrona!

 

 

 

 

*Body weight homeostat that regulates fat mass independently of leptin in rats and mice

John-Olov Jansson 1,  Vilborg Palsdottir 2,  Daniel A Hägg 3,  Erik Schele 2,  Suzanne L Dickson 2,  Fredrik Anesten 2,  Tina Cuocere 2,  Michele Montelio 4,  Jakob Bellman 2,  Maria E Johansson 2,  Cono Roger D 5 6,  Daniel J. Drucker 7,  Jianyao Wu 3,  Biljana Aleksic 3,  Anna E Tornqvist 3,  Klara Sjogren 3,  Jan-Åke Gustafsson 8,  Sara H Windahl 3,  Claes Ohlsson 9 -2018