Miami, la seconda capitale di Cuba

Miami. Foto: diplomatica

“Miami sta a Napoli come Los Angeles sta a Milano” mi disse il mio collega Alessandro con un tono di pacata saggezza usando le nozioni di algebra che gli restavano dai tempi della scuola. Ma poi che ne sai Alessandro, tu che sei di Firenze?

Con l’equazione alessandrina in testa, ho passato il volo a spiegare a mia figlia chi fosse Don Johnson e come dettasse la moda degli anni ´80 con il suo t-shirt sotto la giacca sbottonata rigorosamente portata con spalle imbottitite e maniche arrotolate. A quei tempi lo vedevo uno strafico ma forse era un tamarro. In ogni caso durante il mio primo viaggio a Miami nutrivo speranze di vederne molti così, belli e tamarri, entrare nelle loro fiammanti Porsche decapotabili senza aprire lo sportello.

In effetti a più di trent’anni di distanza di Porsche, Ferrari e Maserati ce n’erano ancora molte, ma i gipponi erano ancora più numerosi. Di strafichi non ne ho visti molti, e quelli che c’erano erano italiani.

Quello che Alessandro nella sua grande saggezza si era dimenticato di dirmi è che Miami è praticamente la seconda capitale di Cuba. 34% della popolazione è d’origine cubana; 27% è di altra origine ispanica o latino. Mettiti a parlare spagnolo e ti si apriranno tutte le porte. L’itañol andrà comunque bene.

Diplomatica a Miami. Foto: diplomatica

Il cuore di Miami è Little Havana, dove pullulano negozi di sigari, bar e caffè e sui marciapiedi c’è la walk of fame, ma non quella coi divi di Hollywood, quella coi divi dello spettacolo e della cultura ispanico-latini. Fare un giro attorno alla Calle Ocho vale la pena: lontano dai grattacieli e dalla spiaggia avrai l’impressione di essere trasportata nel tempo, nella Cuba pre-rivoluzionaria. Fermati a gustare le prelibatezze di Versailles, che come si pubblicizza lui stesso è il ristorante cubano più famoso del mondo: ropa vieja, vaca frita, moros y cristianos,  empanadas e sandwich cubani. Ha pure una ventanilla, dove puoi gustare un ottimo cafecito e la pasticceria tipica.

Pollo e gamberi da Puerto Sagua

Quella del caffè è una vera cultura a Miami. Lo si beve in una delle tante ventanillas, molte delle quali non hanno neanche posti a sedere: cafecito, cortado o colada. In ogni caso, tutti fortissimi.

Se invece sei troppo pigra per muoverti dalla spiaggia, a South Beach potrai assaggiare le prelibatezze cubane da Puerto Sagua, un altro ristorante storico. L’ambiente è molto semplice e i tavoli sono molto vicini gli uni dagli altri. Vai in famiglia, o in gruppo. È un posto senza fronzoli ma la cucina è autentica.

Alessandro, per certi versi avevi ragione: il sole, il traffico, il caffè, i sapori veraci. E c’è pure la pizza napoletana!!

Indirizzi utili

Versailles, 3555 Southwest 8th street

Puerto Sagua, 700 Collins Avenue, Miami Beach

Un altro ristorante tipico è La carreta, 3633 South Miami Avenue

Se ti interessano i sigari: Cuban Crafters Cigars, 3604, Northwest 7th street

Per una visita guidata, l’agenzia  Miami Culinary Tours organizza il Little Havana Food and Culture Tour, 1652 Southwest 8th street

Alcune delle ventanillas più quotate sono Carlito’s, 9045 Southwest 107th street, e Enriqueta’s, 186 Northeast 29 th street.

Pizzeria Fratelli La Bufala, 437 Washington Avenue, Miami Beach