Sapete quanto io ami la Sicilia. Ho nel cuore ogni angolo che ho visitato di questa splendida isola. Per cui non vi arrabbiate cari amici siciliani se la ricetta dello sfincione che vi propongo non corrisponde esattamente alla vostra… però dalla mia, ho il fatto che ogni zona della Sicilia lo fa diversamente, per cui abbiate pietà di me….male che vada seguitemi sulla mia Pagina Facebook e commentate la ricetta…
Lo sfincione è una specie di pizza (ma secondo me molto più buona) che viene venduta dagli ambulanti in tutta la Sicilia, nei chioschetti e nelle rosticcerie. Si mangia tutto l’anno, ma soprattutto in questo periodo di Natale. La pasta è soffice e saporita, e se leggete gli ingredienti capite il perché: non è una semplice pasta lievitata, ma è arricchita da formaggio e succo di limone. Quest’ultimo poi rende la lievitazione particolarmente soffice.
I miei ricordi dello sfincione sono legati al mare, e a Porticello, vicino Bagheria, dove la piazza si affaccia sul mare, insieme alle case colorate dei pescatori….un piccolo panificio dove la mattina andavamo a prendere lo sfincione da mangiare a pranzo sulla spiaggia. L’ estate è lontana, ma mi sembra di essere ancora lì.
Un’ altra ricetta a cui mi sono ispirata alla Sicilia è questa…. ma in futuro ce ne saranno sicuramente altre!
Ingredienti
-
farina 0 250 g
-
farina di semola rimacinata 250 g
-
acqua 330 g
-
zucchero 1 cucchiaino
-
lievito di birra 15 g
-
pecorino grattugiato 100 g
-
limone (solo il succo) mezzo
-
sale fino 1 cucchiaino
-
olio extravergine di oliva 2 cucchiai
-
pepe qb
per la farcitura
-
pomodori pelati 500 g
-
cipolla (grande) 1
-
prezzemolo 1 mazzetto
-
acciughe sott' olio 3 o 4
-
caciocavallo grattugiato 100 g
-
pangrattato 20 g
-
olio extravergine di oliva 40 g
-
sale e pepe qb
Preparazione
-
reparare l’impasto lievitato. Sciogliere il lievito in poca acqua presa dal totale, insieme allo zucchero. Setacciare la farina con il pecorino grattugiato, aggiungere l’acqua dove avete disciolto il lievito, il resto dell’ acqua, il succo del limone, l’olio, e dopo aver amalgamato bene il tutto aggiungete il sale e il pepe (un bel pizzicotto). Io faccio tutto nella planetaria, ma potete tranquillamente impastare a mano. L’impasto risulterà piuttosto sodo. Mettete a lievitare al caldo coperto di pellicola, fino al raddoppio, con questa quantità di lievito un paio d’ore.
Preparate la farcitura, che al momento della stesura sullo sfincione dovrà essere fredda, quindi fatela per tempo. In una pentola soffriggete la cipolla tagliata sottile nell’olio, appena sarà ben appassita aggiungete i pomodori pelati schiacciati con le mani. Salate, pepate e fate cuocere almeno mezz’ora.
Tritate il prezzemolo con le acciughe, grattugiate il caciocavallo o la provola e mescolate il tutto. Mettete da parte.
Stendete l’impasto lievitato su una teglia da forno unta di olio, coprite ancora con pellicola è lasciate lievitare ancora una mezz’ora circa. Intanto in una padella leggermente unta di olio fate tostare il pangrattato finché non sia leggermente colorito.
Riprendete l’impasto steso, distribuitevi sopra il sugo ormai raffreddato, il composto di prezzemolo, acciuga e caciocavallo, in maniera uniforme, e infornate a forno già caldo a 220 g per 10 minuti. A quel punto togliete la teglia dal forno, distribuitevi sopra il pangrattato tostato e rimettete in forno altri 10 minuti, finché non risulti ben cotto.
Servite caldo, freddo o tiepido, lo sfincione è divino ad ogni temperatura. Io freddo non sono mai riuscita a mangiarlo, perché non ha mai tempo di raffreddarsi….finisce prima….