CRuscoPAN – pane alla crusca
eccoci con un nuovo esperimento, un pane semi integrale addizionato di crusca tostata, in questa ricetta ho inserito diverse procedure ed esperimenti tra cui l’uso dell’autolisi calda e l’integrazione tra gli ingredienti di lecitina di soia, quest’ultima potete anche ometterla, io per correttezza e completezza ho specificato di averne fatto uso ma non è indispensabile
tra gli ingredienti vedrete la presenza di quello che caratterizza poi questo pane, ovvero la crusca tostata, si tratta di una crusca per uso umano che potete trovare in vendita nei supermercati molto forniti o in alternativa nelle erboristerie, io ho usato una crusca di grano Solina molito a pietra ma non è indispensabile che sia proprio questa o che derivi da molitura a pietra
Autolisi (12 ore)
- 170gr farina tipo 1
- 76gr acqua calda
Impasto
- autolisi
- 170gr farina tipo 1
- 25gr farina Manitoba
- 68gr crusca tostata
- 169gr acqua
- 82gr PM rinfrescata
- 8,2gr sale
- lecitina 2gr (opzionale)
lievitazione 28 gradi
cottura 220° con vapore
crusca non tostata per spolvero ….. q.b.
Tostatura della crusca
distribuite in maniera uniforma la crusca su una teglietta e ponetela in forno a 150° per almeno 20 minuti, il tempo è orientativo dipende dal forno, dalla dimensione, dal posizionamento della teglia, quindi regolatevi a vista, la crusca deve risultare asciutta e dorata ma non bruciare
Autolisi a caldo
12 ore prima dell’impasto mescolate farina e acqua calda in maniera grossolana e lasciatela a riposo in un contenitore con coperchio
Fase di impasto
trascorse le 12 ore sciogliete la pasta madre nell’acqua addizionata di lecitina (ripeto, se non avete o non volete usare la lecitina fate la stessa procedura ma in semplice acqua come al solito)
quindi iniziate ad aggiungere a pioggia le farine e la crusca, abbiate l’accortezza di lasciare almeno un terzo di farina alla fine, quindi iniziate a versare farina (due terzi) quindi passate alla crusca e per finire l’ultima parte di farina
quando l’impasto si stacca dalle pareti della ciotola trasferitelo sul piano di lavoro, lasciatelo riposare qualche minuto
quindi eseguite tre serie di “pieghe a tre” intervallate da 10 minuti di riposo coprendo l’impasto con la ciotola per evitare che si asciughi troppo
Prima lievitazione
dopo l’ultima serie di pieghe trasferite l’impasto in una ciotola dotata di coperchio e riponetelo in lievitazione a 28° per 2-3 ore, io uso una celletta di lievitazione autocostruita, se non ne siete dotati mettetelo nel forno spento con la luce accesa
nel mio caso è una doppia dose quindi ho diviso l’impasto prima di procedere con la formatura
formatura e posizionamento nei cestini per la seconda lievitazione
altre 3-4 ore di lievitazione nei cestini sempre a 28° e quindi cottura in forno con temperature a calare partendo da 220°
primi 20 minuti 220° con vapore (pentolino), ulteriori 20 minuti 200° togliendo il pentolino con l’acqua, e per finire 20 minuta 180° di cui gli ultimi 10 minuti con sportello del forno a spiffero per favorire l’asciugatura della mollica
primi di infornare spolverate abbondantemente il pane con crusca non tostata
ed ecco il risultato
Impressioni gustative
non si tratta di un pane integrale, non ne ha ne la consistenza ne il gusto, la mollica è poco alveolata ma molto soffice. di contro la crosta presenta una croccantezza estrema senza risultare però dura, la sapidità è eccezionale, in particolare nella crosta che ha un aroma particolare dato dall’abbinamento dei sapori e profumi dell’impasto con quelli della crusca superficiale, perfetto in abbinamento con salumi e formaggi stagionati, accompagnato da un buon vino rosso corposo e aromatico
Ringraziamenti
menzione speciale a Ciro Rucasa che gentilmente mi fornisce il materiale per i miei test, in questo caso la crusca è quella prodotta dal suo molino a pietra
BUON APPETITO
Con questa ricetta partecipo a #Panissimo27, organizzata da Barbara e Sandra, ospitata per il mese di Febbraio nel blog di Terry Giannotta, I pasticci di Terry !
Sai che mi piace proprio? Molto interesante sia l’autolisi così lunga che l’uso della crusca tostata. Mi sa che lo provo. Grazie mille per avermelo portato a Panissimo
sono contento che ti piaccia, fammi sapere se lo provi 😉
Ciao.. ieri ho provato la tua ricetta.. stupenda.. il pane è veramente buono.. una bella crosta.. ma dentro morbido.. ottimo.. ho fatto pubblicato anche il mio risultato su facebook “gruppo la pasta madre”.. grazie x la ricetta..
mi fa enormemente piacere che ti sia piaciuto, se ti riesce tagami su facebook così condivido il tuo risultato nella pagina “Polvere di Grano”
belli e immagino ottimi questi pani! come mai 2 l ‘autolisi della tipo 1 con l ‘ acua calda? io di solito ” scotto” la segale integrale…e soprattutto elimino la crusca presente anche nella tipo 1 perche intrappola l’ acqua e il pane mi viene sempre umido nonostante la cottura prolungata. però la crusca la utilizzo dopo per la 2° lievitazione facendo rotolare la pagnotta dentro!
realizzando una autolisi con acqua calda si attiva il fenomeno della gelatinizzazione degli amidi e si ha un maggiore assorbimeno di acqua (tra le altre cose)