[:it]Gazpacho ai peperoni: la seconda zuppa della settimana ha il colore e l’allegria di una festa spagnola al quale ho aggiunto il sapore inteso della feta greca.
Tradizionalmente – o almeno così mi è stato insegnato in Andalusia dove il piatto viene arricchito con mollica di pane raffermo ammollata in acqua – la proporzione ideale per un gazpacho perfetto è 4, 3, 2,1: ovvero 4 pomodori, 3 cetrioli, 2 peperoni dolci e 1 cipolla, alla quale si aggiungono a volontà erbe aromatiche, peperoncino piccante o altro.
La versione che propongo, più dolce, modifica le proporzioni per una zuppa fredda dall’intenso aroma di peperone: per farne di più o di meno è sufficiente moltiplicare tutti gli ingredienti, perchè si conserva tranquillamente in frigorifero per 2 o 3 giorni, coperta con una pellicola, ed è ottima come spezzadigiuno (senza la feta) o come bibita per reidratarsi tornando dalla spiaggia.
Gazpacho light ai peperoni
Ingredienti
- 4 pomodori ramati maturi
- 3 cetrioli
- 3 peperoni dolci gialli
- 1 cipolla
- 1 spicchio d’aglio
- 50 gr. di feta per ogni persona
- pepe
Portiamo a bollore in un pentolino acqua sufficiente per immergere i pomodori: intingiamoli rapidamente e priviamoli della pelle e dei semi, lasciandoli a scolare in uno scolapasta finchè non saranno nuovamente freddi.
Mondiamo con cura le verdure restanti, privando i peperoni della parte bianca e dei semi, sbucciando i cetrioli e pulendo la cipolla.
Nel mixer inseriamo peperoni e cetrioli tenendo da parte una falda e mezzo cetriolo da ridurre a dadini; aggiungiamo la cipolla e i pomodori puliti e mescoliamo alla massima velocità: deve risultare una crema densa (per questo scoliamo con molta cura i pomodori che altrimenti potrebbero annacquarla).
Mettiamo il nostro gazpacho in frigo per almeno un paio di ore, e serviamolo con la feta a dadini spolverato di pepe, aggiugendo le verdure tagliate.
Nella ricetta non aggiungo sale (volendo è possibile) perchè il sale potrebbe far uscire acqua dalle verdure: la feta è sufficientemente salata per sopperire alla sua mancanza, e in caso se ne sentisse il bisogno è preferibile aggiungerlo a tavola.