Siamo tutti un po’ Genovesi

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Benvenuti nel mio blog,

Si, questo è un blog di cucina, dove pubblico ricette, o argomenti inerenti al cibo o alla cucina.

Oggi voglio pubblicare qualcosa di diverso, un argomento di attualità, un argomento che,  ci fa sentire un po tutti genovesi.

Parlo del Ponte Morandi, e parlo di quel maledetto 14-08-2018.

Penso alle famiglie di quelle 41 vittime, di quei bambini, e mi stringo a loro.

NO! nel 2018 non si può morire sotto ad un ponte che crolla, come fosse un castello di sabbia in spiaggia, quella spiaggia che dovevano raggiungere alcune delle famiglie finite sotto a quel maledetto calcestruzzo, e che non raggiungeranno mai più.

La responsabilità? di Autostrade per l’Italia, una società che dovrebbe tutelare tutti gli automobilisti, verificando lo stato delle strade, per la sicurezza dei viaggianti(anche perchè in italia si paga il pedaggio più alto d’ Europa, dovremmo quindi aspettarci un servizio migliore).

..Lasciamo però a periti, avvocati e magistrati il compito di trovare i colpevoli e condannarli, noi ricordiamoci i 19 feretri posti uno accanto all’altro, ieri nel padiglione di Genova fiera, ricordiamoci lo sforzo immane di 5 giorni di lavoro dei vigili del fuoco, protezione civile e volontari, che hanno lavorato per estrarre i corpi delle vittime, ricordiamoci poi le parole forti e decise che ha pronunciato il Cardinal Bagnasco alle esequie (così iniziava l’omelia):

“Il crollo del ponte Morandi sul torrente Polcevera ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova. La ferità è profonda, è fatta innanzitutto dallo sconfinato dolore per coloro che hanno perso la vita e per i dispersi, per i loro familiari, i feriti, i molti sfollati. Innumerevoli sono i segni di sgomento e di vicinanza giunti non solo dall’Italia, ma anche da molte parti del mondo. Insieme alla preghiera del Santo Padre Francesco – che anche ieri sera, con una telefonata affettuosa, ha voluto manifestarci la sua prossimità – in questi giorni ovunque si innalza a Dio un’onda di preghiera. Genova è nello sguardo del mondo, in un grande abbraccio di commozione, di affetto e di attesa.”

Ora si spera sia fatta chiarezza, e che non si debba aspettare decenni, come in tanti altri casi, sperando che la burocrazia sia favorevole, almeno in questo caso.