In giro per… Barcellona, informazioni e consigli utili

Iniziamo l’anno nuovo ripartendo per un’altra destinazione: Barcellona !

Questa volta abbiamo volato con Vueling, partendo sempre da Firenze, o meglio dovevamo partire da li, ma causa nebbia nessun aereo poteva atterrare ed il nostro proveniva da Barcellona, quindi con i pullman ci hanno portato a Pisa partendo con 4 ore di ritardo, meno male che era mattina, al meno non siamo arrivati in piena notte. 
Biglietto prenotato con qualche mese di anticipo, quindi con un prezzo giusto. 
La Vueling vola sull’aeroporto principale della città, El Prat, collegato al centro con una comoda metropolitana, che ferma anche al terminal 2. 

Come in tutte le grandi città anche Barcellona ha i suoi abbonamenti turistici, come la Hola bcn, la Barcellona card e altre con sconti su attrazioni e salta fila. Qui un utile sito per capire meglio cosa fa al caso vostro.

Noi abbiamo utilizzato i biglietti da 10 corse (10,20 € 2019) che è condivisibile e si timbra per entrare in metro. Però non è valido per la tratta da e per l’aeroporto. Infatti bisogna acquistarne uno apposito (4,60 €). Abbiamo avuto un po’ di difficoltà a capire questa cosa, ma poi è stato molto semplice, in quanto per uscire dalla linea collegata all’aeroporto bisogna far ripassare il biglietto ai tornelli e che si può comprare al momento, dato che ci sono le macchinette in uscita. 
All’andata abbiamo fatto 2 cambi, mettendoci più di un’ora, invece al ritorno abbiamo provato un’altro percorso che anche se più lungo alla fine molto più veloce, perché si evita un cambio.

Il nostro albergo era nel quartiere El poble – sec (fermata metro Paral lei). A circa 20 minuti a piedi dalla Rambla, 15 dal lungo mare e 20 dalla fontana magica ed è situato nella zona dei teatri. 

Onestamente ho visto posti migliori, abbiamo trovato abbastanza degrado. Però poi leggendo su internet, si tratta comunque di una zona residenziale e tranquilla, infatti non abbiamo avuto nessun tipo di problema neanche di sera. Sotto l’albergo c’è una via pedonale piena di bar e ristoranti con tavolini all’aperto, che servono tutti le classiche tapas.

Per quanto riguarda l’albergo, se non avete molte pretese, ve lo potrei anche consigliare, è vicino alla metro, a seconda delle offerte la colazione è inclusa (c’è anche abbastanza scelta). Certo le mura sono di cartone e potreste sentire il vicino di stanza russare (per fortuna abbiamo sentito solo quello 😳) e arriva rumore anche dalla strada sottostante.

Quando si accende il calorifero sembra che stia per saltare qualche tubo. Prima di accorgerci che si poteva accendere il riscaldamento, volevamo provare con l’aria calda del condizionatore, poi il mio compagno è salito sul letto ed è arrivato ai filtri, che erano un po’ troppo polverosi per i nostri gusti. Diciamo anche che è la prima volta che ci capita di guardare i filtri quindi magari sarà successo di accenderlo senza sapere quanto fosse sporco, comunque il resto della stanza ed il bagno erano puliti, con cambio asciugamani giornaliero. 
L’albergo ha anche il deposito bagagli con dei capienti armadietti al costo di un euro. 

Hostal Barcelona (nb hostal non significa ostello, ma è come la nostra pensione).

Noi, come sempre, abbiamo prenotato tramite Booking, ma poi ci siamo accorti che sul loro sito il prezzo era inferiore. Quindi vi consiglio sempre di controllare i prezzi anche sul sito ufficiale dell’albergo. Comunque Booking ci ha rimborsato la differenza.

Dopo un po’ di informazioni e consigli partiamo per vedere la città. 

La sera che siamo arrivati abbiamo fatto un giro a piedi fino al porto, dove c’è anche la statua di Cristoforo Colombo che indica verso le Americhe. Da li parte la Rambla de Mar, un breve percorso su piattaforme in legno, che arriva fino ad un mega centro commerciale e ristoranti. 
Mi ha un po’ ricordato il Porto Antico di Genova (onestamente più bello, ma sono di parte 😉). 

Visto che appena arrivati in città abbiamo fatto un’abbondante merenda al McDonald’s (eravamo digiuni da colazione) a cena c’era rimasto il posto per uno spuntino, così abbiamo provato uno dei classici delle tapas, le patates braves. Patate cotte in padella e coperte con salsa al pomodoro piccante e salsa aioli, (maionese all’aglio), accompagnate da cinque tipi di birre artigianali a scelta. Abirradero.

La parola tapas non indica un certo tipo di piatto, ma tutto ciò che viene servito in piccole porzioni. Le taoas infatti, si usano spesso come aperitivo o antipasto, insieme a qualcosa da bere. Ma volendo ci si potrebbe anche cenare, vista la grande offerta di preparazioni, Dalle polpette di carne, alle crocchette di verdura o baccalà, al pesce, frittata di patate e molto altro.

Prima tappa ovviamente la Rambla, il viale più famoso della città, carino per fare una passeggiata ma onestamente non ci ho trovato niente di cosi eccezionale.


Cosa invece che ci ha colpito tantissimo è stato il mercato della Boqueria, che si trova proprio a metà della Rambla.
Bellissimo e super colorato, con la merce esposta in modo ordinato. Qui abbiamo pranzato due volte, provando diverse specialità. 
Dal panino con il classico prosciutto crudo iberico, che come forse saprete ha prezzi stratosferici, anche 250 € al kg ! Alle empanadas, fagottini di pasta farciti in tanti modi diversi (cotto e formaggio, pollo piccante, funghi, formaggio e cipolla ecc.) frittelle di baccalà, succhi di frutta freschi e macedonia. 

Deviando dalla Rambla si arriva al Barrio Gotic e alla immensa cattedrale di Barcellona. Molto caratteristici sono i vicoli del quartiere gotico. 

Arrivati alla fine della Rambla, c’è Plaça Catalunya, molto bella ma completamente ricoperta dai piccioni, a cui la gente dà da mangiare per potersi fare foto, tipo piazza San Marco a Venezia. Visto che i piccioni non sono tra i miei animali preferiti è uno spettacolo che non mi è piaciuto molto. 

Continuando in direzione della Sagrada Familia, troviamo prima Casa Batilò e poi Casa Milà (la Pedrera) due edifici ideati da Gaudì. 

E poi arriviamo finalmente alla costruzione più particolare di Barcellona e direi del mondo, la Sagrada Familia. 
Già da casa avevamo acquistato il biglietto on line, sul sito ufficiale e costa anche meno che farlo alla biglietteria e soprattutto fa saltare la fila. Noi abbiamo preso quello che comprende l’ingresso, la visita ad una torre e l’audio guida (32 € 2019).

Bisognerebbe scrivere un post a se solo sulla Sagrada Familia, fuori è particolare, con le sue diverse facciate, ma dentro è davvero meravigliosa. 


Dal 2010 è stata consacrata dal Papa, si prevede il termine dei lavori nel 2026 per il centenario dalla morte di Gaudì, ma c’è ancora molto lavoro da fare. 

Come dicevo prima, nel nostro biglietto era compresa anche la visita ad una delle due torri visitabili. Anche qui, quando si compra il biglietto bisogna indicare l’orario di entrata. Si sale in piccoli gruppi con l’ascensore, quindi non c’è mai la ressa per poter scattare qualche foto. Potete godervi con calma il panorama sulla città. 
Per scendere invece bisogna fare una stretta scala a chiocciola, che soprattutto nell’ultima parte fa girare abbastanza la testa e si arriva in fondo con le gambe che tremano (non è successo solo a me).

Quindi se andate a Barcellona anche solo per qualche giorno, vi consiglio la visita della Sagrada Familia, da fuori non rende l’idea della bellezza all’interno. 

Cena in un pub irlandese proprio nei pressi della Sagrada Familia. Ormai è un classico, in ogni città in cui andiamo, cerchiamo sempre di mangiare almeno una volta in un pub, lo so non siamo normali… ma li ci sentiamo come a casa. E poi quella sera suonavano dal vivo ! Una session di musica tradizionale irlandese, proprio come in un vero pub. I vari musicisti si ritrovano e suonano senza una scaletta precisa, uno comincia e pian piano anche gli altri si aggregano alla canzone. Erano più di 10 musicisti.  
Abbiamo mangiato abbastanza bene, comunque classico cibo da pub, baked potato, mix di pollo fritto, pane all’aglio, cipolle e patate fritte. Buona anche la birra. Michael Collins irish pub
Carino l’ambiente, sembrava proprio di essere nella mia amata Irlanda, lo so sono fissata e allora ? Ognuno ha le sue manie 😉

Per ora vi saluto, torneremo presto con la seconda parte del viaggio a Barcellona.

Viviana – Le Cuoche Spaesate

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