La farina del vento

Favole in cucina

La farina del vento

Antica leggenda tramandata e rivisitata della verdeggiante vallata lunigianese.

A volte la storia che viene raccontata assume diverse sfumature che arricchiscono la versione originale a seconda della fantasia dell’oratore che aggiunge sempre qualcosa di suo per rendere la favola più colorata. Può capitare che alcune leggende tipiche di una determinata zona si ritrovino in altri luoghi per lo spostamento dei propri abitanti, e quindi il trasferimento del racconto dal paese natìo alla nuova località dove si va ad abitare.

Nelle credenze popolari il vento forte e tempestoso era rappresentato come un omone dal viso paffuto e un largo mantello grigio dal quale uscivano fulmini, lampi, fiocchi di neve e tuoni. A volte era il vento che si presentava sottoforma del folletto, provocava un mulinello una tromba d’aria che faceva alzare gli alberi, le foglie, gli animali e tutto quello che trovava poi all’improvviso ritornava la calma.

C’erano una volta, arrivati da molto lontano, due amici uno scaltro e furbacchiotto, l’altro ingenuo e credulone. Partirono carichi di grano per andare a macinare al mulino del paese e tornavano a casa prima di sera con la farina, pronta per preparare le gustose focaccie della tradizione. Arrivati nella piazza del paese sentirono il vento soffiare forte fino a sollevare con la sua forza i due amici. Allora il credulone disse al furbo:

“Senti amico mio

come fischia il vento ?”

Il furbo di rimando:

“Ha fame.” E scherzosamente aggiunse: “tu non lo vedi il vento ma lui ti osserva, ti controlla e ti segue con lo sguardo.”

il credulone aprì il sacco e a manciate gli buttò la farina, più fischiava il vento più farina gli dava da mangiare. Fu così che i due amici rimasero senza farina. Il vento se la portò via nelle cime più alte dei monti.